L'altrove della mancanza nelle relazioni di esistenza. Heidegger, Lacan, Sartre, Lévinas - 9788869343070

L'altrove della mancanza nelle relazioni di esistenza. Heidegger, Lacan, Sartre, Lévinas: Le cose esistono perché sono finite, cioè perché hanno una propria de-finizione particolare, perché sono caratterizzate da certe determinazioni, perché sono vincolate da confini che fanno sì che ognuna sia differente dalle altre. Ognuno, però, nel corso dell'esperienza di vita, di formazione personale può assegnare al proprio limite, alla propria finitezza, un senso, un valore, laddove la vita non te lo dà. Purtroppo, il valore della vita non precede la vita, e il senso che si dà alla vita non è della vita, ma di chi vive, sopravvive. Il senso della vita è nel testimone, nel superstite, in colui che c'è stato, finché c'è stato. Vivere non è entrare in una condizione di scelta, ma incontrarsi in una scelta assoluta, in un contesto che io non ho scelto. Lo scenario esistenziale della scelta, della finitudine, rientra nella prospettiva esistenzialistica. Una corrente filosofica contemporanea che si afferma in Europa appena dopo la prima guerra mondiale, si impone nel periodo tra le due guerre e si espande sino a diventare una moda soprattutto nei due decenni successivi alla seconda guerra mondiale. Gli esistenzialisti come Jean-Paul Sartre, Martin Heidegger, Jacques Lacan, Emmanuel Lévinas considerano l'uomo come un essere finito, gettato nel mondo, continuamente lacerato in situazioni problematiche. L'esistenzialismo è la filosofia della problematicità del soggetto nel suo rapporto con se stesso e con il mondo. Per gli esistenzialisti, l'uomo è costitutivamente aperto al mondo, incompleto, proiettato fuori di sé. C'è in lui un niente, una fessura nell'essere, suscettibile di
Things exist because they are finite, that is, because they have their own particular definition, because they are characterized by certain determinations, because they are bound by boundaries that make each one different from the others. Everyone, however, in the course of the experience of life, of personal formation, can assign to his own limit, to his own finiteness, a meaning, a value, where life does not give it to you. Unfortunately, the value of life does not precede life, and the meaning that is given to life is not of life, but of those who live, survive. The meaning of life is in the witness, in the survivor, in the one who has been there, as long as he has been there. To live is not to enter into a condition of choice, but to meet in an absolute choice, in a context that I did not choose. The existential scenario of choice, of finitude, is part of the existentialist perspective. A contemporary philosophical current that established itself in Europe just after the First World War, imposed itself in the period between the two wars and expanded to become a fashion especially in the two decades following the Second World War. Existentialists such as Jean-Paul Sartre, Martin Heidegger, Jacques Lacan, Emmanuel Lévinas consider man as a finite being, thrown into the world, continually torn apart in problematic situations. Existentialism is the philosophy of the problematic nature of the subject in his relationship with himself and with the world. For existentialists, man is constitutively open to the world, incomplete, projected outside himself. There is a nothingness in him, a crack in his being, susceptible of