Patrie smarrite. Racconto di un italiano - 9788842824251

Patrie smarrite. Racconto di un italiano: Nel ricordo e nella fatica del ritorno alle origini familiari si scoprono frammenti di storia collettiva, bagliori di un passato irrisolto che affiorano nel presente. In "Patrie smarrite" Corrado Stajano scrive una memoria, una narrazione civile sul grande enigma che è il carattere italiano. A Noto, dove tenta di vendere gli antichi terreni della famiglia - «stoppie, ulivi, mandorli e grotte dell'età del bronzo» -, e poi nei luoghi della giovinezza, fra le brume e le anse placide del Po, a Cremona, dove si reca per svuotare la vecchia casa materna, Stajano racconta architetture, paesaggi, vicende storiche, mentalità e personaggi eterogenei, tutti fatalmente italiani. E indagando la propria doppia radice - siciliana e lombarda - indaga il nostro tragico Novecento, il divario e l'incomunicabilità tra Nord e Sud, un'Italia troppo spesso incline al compromesso, smemorata e autoassolutoria. Tra le spiagge rossastre, gli odori di gelsomino e ricotta, il tufo, i profili cadenti delle architetture barocche, nel Val di Noto Stajano ritrova ricordi personali, carte d'archivio, testimonianze dirette, memoriali inediti, che ricostruiscono lo sbarco anglo-americano sulle coste siciliane, nel luglio 1943: un episodio cruciale e per molti aspetti relegato all'oblio, che rivela eroismi e viltà grandi e piccole, collusioni e silenzi. A Cremona lo sguardo curioso e severo di Stajano si sofferma sulla resistibile ascesa e caduta del ras Farinacci: com'è possibile che una popolazione di antica cultura e tradizioni democratiche abbia favorito con divisioni, omertà e malizie l'imporsi del fascis
In the memory and in the effort of returning to family origins are discovered fragments of collective history, unresolved past flares that crop up in the present. In "lost Homelands" that Corrado Stajano writes a memoir, a narrative on the enigma that is the Italian character. In Singapore, where he tries to sell the old family land-"stubble, olive, almond and bronze age caves??-, and then in the places of youth, between the mist and the handles the Po to Cremona, where the placid goes to empty the old maternal home, Stajano tells architecture, landscape, history, mentality and heterogeneous characters, all fatally Italians. And investigating their double root-Sicily and Lombardy-investigates our tragic twentieth century, the gap and the lack of communication between North and South, an Italy too often inclined to compromise, forgetful and autoassolutoria. Between reddish, smells of jasmine and ricotta, tufa, falling profiles of Baroque architecture, in Val di Noto Stajano found personal memories, stock cards, direct testimonies, memorials, which reconstruct the landing Anglo-American coast of Sicily in July 1943: a crucial episode in many respects relegated to oblivion, which reveals heroism and cowardice both large and small, collusion and silence. In Cremona curious look severe Stajano and dwells upon the resistible rise and fall of ras Farinacci: how is it possible that a population of ancient culture and democratic traditions have favoured with divisions, Omerta and shrewdness, the imperative of fascis