Vie della conoscenza di Dio. «La teologia simbolica» dell'Areopagita e i suoi presupposti nella realtà - 9788810411230

Vie della conoscenza di Dio. «La teologia simbolica» dell'Areopagita e i suoi presupposti nella realtà: Il nome di Edith Stein è oggi a tutti noto: ebrea convertita al cattolicesimo, fattasi monaca carmelitana, non volle per questo sottrarsi al destino del suo popolo e, portando con uguale dignità la stella di Davide e la croce di Cristo, morì ad Auschwitz nel 1942; Giovanni Paolo II l'ha canonizzata l'11.10.1998. Il volume propone in una nuova traduzione il suo Vie della conoscenza di Dio. Il punto di vista del saggio di R. De Monticelli, che lo commenta, non è quello dello studioso di storia della mistica, ma piuttosto del filosofo. La giovane Edith, allieva e assistente di Edmund Husserl, fu l'anima luminosa della fenomenologia e più e meglio del maestro seppe in alcune pagine incarnarne lo spirito. "Come ha potuto, questa principessa dell'aurora filosofica, divenire una regina della notte oscura? Come si può arrivare da una filosofia dell'evidenza e del vedere a quella "contemplazione oscura" (S. Giovanni della Croce) o a quella "oscurità della fede" (E. Stein) che è la nota dominante del cammino spirituale dei suoi grandi ispiratori sulla via del Carmelo, Teresa d'Avila e Giovanni della Croce? Come deve essere fatta una persona capace di arrivare alla perfezione in entrambe le direzioni, in apparenza opposte, della vita interiore? [...] Sono conciliate, conciliabili queste due vie? È in qualche modo rimasta fenomenologa, come paradossalmente in qualche modo sembra, la monaca carmelitana commentatrice di Giovanni e di Teresa?"
The name of Edith Stein is now known: Jewish converted to Catholicism, become a Carmelite nun, why would not escape the fate of his people and the star of David with equal dignity and the cross of Christ, died in Auschwitz in 1942; John Paul II has canonized the 11.10.1998. The volume offers a new translation and its ways of knowing God. The point of view of the essay by r. De Monticelli, who says, it's not what the scholar of the history of mysticism, but rather of the philosopher. The young Edith, a student and Assistant to Edmund Husserl, was the soul of Phenomenology and the master knew more and better on some pages incarnate the spirit. "How could she, this Princess of the dawn philosophy, becoming a Queen of dark night? As you can get from a philosophy of evidence and show that "dark contemplation" (St. John of the cross) or "obscurity of faith" (e. Stein) that is the keynote of the spiritual journey of her great inspiration on the Carmel, Teresa of Avila and John of the cross? How to be a person capable of perfection in both directions, seemingly opposite, the inner life? [...] Are reconciled, reconcile these two pathways? And somehow remained phenomenologist which disclosed, as paradoxically somehow seems, the Carmelite nun commentator of John and Teresa? "