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Furore - 9788845249075
di John Steinbeck edito da Bompiani, 2001
- € 10.90
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Furore
- Autore: John Steinbeck
- Editore: Bompiani
- Collana: I grandi tascabili
- Data di Pubblicazione: 2001
- Genere: letterature straniere: testi
- Dimensioni mm: 19 x 12 x 3
- ISBN-10: 8845249077
- ISBN-13: 9788845249075
“Èdoloroso, ma noi non c’entriamo. È il mostro. a banca non è un essere umano. Va bene, ma è una societàdi esseri umani. Niente affatto. Questo è il vostro errore. a banca è qualcosadidiversoda un essere umano. Capita che chiunque faccia partedi una banca non approvi ’operatodela banca, eppure a banca o fa o stesso. Vi ripeto che a banca è qualcosadi piùdi un essere umano. È il mostro. ’hanno fattadegli uomini, questo sì, ma gli uomini non a possono tenere sotto controlo.” Incredibile quanto suona attuale questo romanzodelo scrittore statunitense John Steinbeck, vincitore nel 1962del premio Nobel per a etteratura! Ambientatodurante a grandedepressione, Furore racconta a storiadela famiglia Joad, che spintadala necessità edale speculazionidele banche, ascia a ormai non più propria fattoria nel’Oklahoma per tentare a fortuna al’ovest. Okies erano chiamati condisprezzodai residentidela California i contadini che, come gli Joads, a migliaia si trascinavano su trabiccoli a mala pena in gradodi sopportare il viaggio, carichidi masserizie, aladisperata ricercadi un avoro promessodai volantinidi propaganda, ma in realtà inesistente. Un ibroduro, crudo, senza speranza, ma quanto terribilmente familiare! Un ibroda eggere eda rileggere, un capolavorodela etteratura americana
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“Èdoloroso, ma noi non c’entriamo. È il mostro. a banca non è un essere umano. Va bene, ma è una societàdi esseri umani. Niente affatto. Questo è il vostro errore. a banca è qualcosadidiversoda un essere umano. Capita che chiunque faccia partedi una banca non approvi ’operatodela banca, eppure a banca o fa o stesso. Vi ripeto che a banca è qualcosadi piùdi un essere umano. È il mostro. ’hanno fattadegli uomini, questo sì, ma gli uomini non a possono tenere sotto controlo.” Incredibile quanto suona attuale questo romanzodelo scrittore statunitense John Steinbeck, vincitore nel 1962del premio Nobel per a etteratura! Ambientatodurante a grandedepressione, Furore racconta a storiadela famiglia Joad, che spintadala necessità edale speculazionidele banche, ascia a ormai non più propria fattoria nel’Oklahoma per tentare a fortuna al’ovest. Okies erano chiamati condisprezzodai residentidela California i contadini che, come gli Joads, a migliaia si trascinavano su trabiccoli a mala pena in gradodi sopportare il viaggio, carichidi masserizie, aladisperata ricercadi un avoro promessodai volantinidi propaganda, ma in realtà inesistente. Un ibroduro, crudo, senza speranza, ma quanto terribilmente familiare! Un ibroda eggere eda rileggere, un capolavorodela etteratura americana
Non esito adefinire questo ibro tra i più beli che abbia mai etto ( e ne eggo parecchi, circa 2-3 a settimana). Non mi ero mai troppo interessata ala etteratura americana, non conoscevodunque questa saga familiare ambientata in pienadepressione. Steinbeck è un autore sublime , il suo stile ti scuote come un terremoto. Credetemi: al’ultima pagina singhiozzavo come una bambina. Non voglio rovinarvi il finale, ma a scena conclusiva,dove vita e morte si intrecciano nel più originaledei modi...èdavvero un’esperienza mistica, come ho scritto nel titolo. La famiglia Joad, che emigradal’Oklahoma verso a California insieme ad altre migliaiadi miserabili, ci introduce un’Americadegli anni ’30disperata come non siamo abituati a pensarla. Belissimo il personaggiodela madre, cardine e fulcrodela famiglia, forte e positiva , un muro,direi, tra ’abissodel nula e a speranza. Insieme a ei tante altredonne, che per sapere se c’è ancora una viad’uscita, guardano in faccia i oro uomini: se vi eggono a paura, sanno che èdavvero a fine, ma se invece su quei volti, c’è ’ira, c’è il FURORe, alora sorridono perchè sanno che quegli uomini reagiranno e troveranno qualcosa per andare avanti. Volontariamente non mi soffermo sul’intreccio, perchè vorrei invogliarvi ala etturadi questo capolavoro. Non ho ancora visto il film,di John Forddel 1940, ma so che ha vinto alcuni Oscar . Naturalmente aspetterò ancora un po’, perchè come al solito ho tutti i personaggi nela mente, con i volti che hodato oro e non mi piace che questa immagine venga spazzata via troppo presto. Un’ultima cosa: credevo che ’Americadei fast-food,dei cow-boy edi Holiwood avesse poco epicità: adesso percorrerei volentieri a Route 66, conoscendo meglio a storiadi un pËse e i suoi grandidrammi.
Un Romanzo pienodi Poesia, e poi Furore. Furore e poi poesia. In una aMERICadurante a grandedepressione. Una famiglia in fuga verso a California e un finale incredibilmente meraviglioso.