Letture. George Steiner sul «New Yorker» - 9788811740964

Letture. George Steiner sul «New Yorker»: Un lettore eccezionalmente colto, che ha padronanza di diverse lingue e che si trova a suo agio a parlare di Platone, Heidegger e Simone Weil come di Fernando Pessoa e Aleksandr Solzenicyn. Un lettore in grado di appassionare gli intellettuali ma anche il «lettore comune» a libri nuovi, a idee vecchie e ad argomenti insoliti. Nell'arco di trent'anni, dal 1967 al 1997, George Steiner è stato tra i collaboratori più assidui del «New Yorker», una delle riviste più autorevoli e prestigiose, ineguagliabile per la cura e il livello dei suoi contributi. A un contesto di eccellenza, Steiner ha dato un'impronta inconfondibile, con una serie di saggi esemplari per profondità e lucidità, per la capacità di affrontare tematiche complesse con chiarezza, e spesso con grande forza di provocazione. I testi raccolti in Letture. George Steiner sul «New Yorker» offrono una lezione straordinaria. Attraverso l'esempio, e dunque nella maniera migliore, Steiner insegna come si legge un libro, come si affronta un autore, come si approfondisce un tema (o un enigma culturale), come si crea una connessione inedita che illumina il nostro sguardo sul mondo, come si va dritto al cuore di un problema. Le sue intuizioni sono sempre innescate da un'accurata lettura dei testi, dalla capacità di concentrarsi - al di là e contro ogni faciloneria postmoderna - sul senso di una frase, sul significato delle parole. I giudizi sono sorretti da una profonda cultura e dall'ampiezza degli orizzonti, oltre che da lucidità e autonomia intellettuale. Ad animarlo, come ha riconosciuto Susan Sontag, è il suo impegno a fav
An exceptionally cultured reader, who has mastered several languages and who is comfortable talking about Plato, Heidegger and Simone Weil as well as Fernando Pessoa and Aleksandr Sol?enicyn. A reader able to excite intellectuals but also the "common reader" to new books, old ideas and unusual topics. Over thirty years, from 1967 to 1997, George Steiner was one of the most assiduous contributors to the "New Yorker", one of the most authoritative and prestigious magazines, unparalleled for the care and level of his contributions. To a context of excellence, Steiner has given an unmistakable imprint, with a series of exemplary essays for depth and lucidity, for the ability to deal with complex issues with clarity, and often with great force of provocation. The texts collected in Readings. George Steiner in the "New Yorker" offer an extraordinary lesson. Through example, and therefore in the best way, Steiner teaches how to read a book, how to deal with an author, how to deepen a theme (or a cultural enigma), how to create an unprecedented connection that illuminates our gaze on the world, how to go straight to the heart of a problem. His intuitions are always triggered by an accurate reading of the texts, by the ability to focus - beyond and against any postmodern ease - on the meaning of a sentence, on the meaning of words. The judgments are supported by a deep culture and the breadth of horizons, as well as lucidity and intellectual autonomy. To animate it, as Susan Sontag has recognized, is its commitment to fav