Vere presenze. Nuova ediz. - 9788811608646

Vere presenze. Nuova ediz.: Viviamo oggi in quella che George Steiner chiama «l'era dell'epilogo»: l'arte non ha più un senso, e a contare non sono le intenzioni del creatore ma solo le infinite - e apparentemente tutte valide - interpretazioni possibili di un'opera. Eppure l'autore afferma con orgoglio che esiste un accordo, una corrispondenza tra la parola e il mondo, tra le strutture del linguaggio umano e l'esperienza estetica, e che ogni comprensione coerente di cosa sia e di come funzioni la lingua è garantita, in ultima analisi, dalla presenza di Dio. Alimentando i suoi esempi con riflessioni tratte dalla letteratura, dalla musica e dalla pittura, il critico ci invita così a scommettere di nuovo sul significato, persino sullo scandalo, della trascendenza, perché solo recuperando questa dimensione superiore saremo nuovamente in grado di godere e di cogliere fino in fondo la necessità dell'arte.
Today we live in what George Steiner calls "the age of the epilogue": art no longer makes sense, and it is not the intentions of the creator that count but only the infinite - and apparently all valid - possible interpretations of a work. Yet the author proudly states that there is an agreement, a correspondence between the word and the world, between the structures of human language and aesthetic experience, and that any coherent understanding of what language is and how it works is guaranteed, ultimately, God's presence. Feeding his examples with reflections from literature, music and painting, the critic invites us to bet again on the meaning, even on scandal, of transcendence, because only by recovering this higher dimension will we be again able to enjoy and fully grasp the need for art.