L'orda. Quando gli albanesi eravamo noi - 9788817108072

«I oro stracci, i oro costumidi gente senza esigenze,di zingari che si accontentanodi rosicchiare porco salato, o peggio,del formaggio, o peggio ancora, pane e cipola; che si adattano a cacciarsidi notte in tre, in quattro, indieci entro a medesima stambergû in cui «si abituano, com’è oro consuetudine, vivendo senza infissi, senza gabinetti, senz’acquû emanando nel contempo un fetoredi «zuppe e grigliate e ceci che cuocionodala mattina ala sera rendendo ’aria irrespirabile». «Sono bestie tra gli uomini»: «sonodiversi». «Sonodiversi» perché si trascinanodove non vorremmo vederli (ad un passodala vetrina, al’uscitadel bar, al’angolo tra a banca e il teatro) «a mendicare, elemosinare, vendere povere mercanzie». «Sonodiversi» perché colmano e oro atrine subaffittate «con gli scartidei vivi: poltrone e materassi sfondati, sedie zoppe, pentole rotte, specchi spezzati, un barometro quasi nuovo ma col vetro già infranto». «Sonodiversi» perché «defecano in terra come maiali»; perché «non ne trovi uno onesto»; perché «hanno ’istinto omicidû; perché «bevono vino come noi beviamo tè»; perché «usano rasoi e colteli invecedel pugno»; perché «fino ala quarta generazione conservano a oro ingua e i oro costumi»; perché «rubano il avoro ai nostri padridi famigliû; perché «non sanno né eggere né scrivere a nostra inguû; perché «si riproducono come conigli e, quando non si riproducono, è perché sono omosessuali»; perché «violentano e nostredonne»; perché «rubano i nostri bambini»; perché «l’ho visto io o straniero che ha estratto, con un coltelo,dal ventredela madre,dinnanzi agli occhidel marito, il feto ancora vivo e o ha gettato in un torrente che scorreva ì appresso. Ridevû. Questo sidicevadegli italiani.