Il rosso e il nero. Cronaca del XIX secolo - 9788806214678

Il rosso e il nero. Cronaca del XIX secolo: Scritto tra la fine del 1829 e la prima metà del 1830, "Il rosso e il nero" è il secondo romanzo di Stendhal. L'autore ne corregge le bozze proprio durante le giornate della Rivoluzione di luglio, che liquida la Restaurazione e inaugura la monarchia borghese di Luigi Filippo. Di questo passaggio cruciale della storia francese Stendhal restituisce con crudele fedeltà non la cronaca (malgrado il sottotitolo del romanzo), ma lo spirito, muovendo dalla realtà della provincia per approdare a Parigi, dove da sempre si annodano e si sciolgono i destini politici della Francia. L'impietosa analisi storica non esaurisce tuttavia la complessità della vicenda e del suo protagonista. L'ostinata rivolta di Julien Sorel non è riducibile semplicemente all'acuto senso della propria inadeguatezza economica e sociale. La sua non è coscienza di classe, e "II rosso e il nero" non è il romanzo dell'ambizione e della scalata ai vertici della società: Stendhal non è Balzac. Julien Sorel affronta il mondo brandendo la propria inferiorità sociale come un'arma, ma il mondo creato dalla potenza del denaro lo disgusta, anche se tanto spesso deplora l'umile condizione in cui la sorte lo ha fatto nascere. Perciò rimpiange l'epoca napoleonica (di cui questo romanzo rafforza il mito, nato già all'indomani di Waterloo), convinto com'è che allora fosse possibile affermarsi soltanto grazie ai propri meriti. Edizione con nuova traduzione
Written between the end of 1829 and 1830, the first half of "the red and the black" is the second novel by Stendhal. The author corrects drafts during the days of the July Revolution, liquidating the restoration and opened the bourgeois monarchy of Louis Philippe. Of this crucial step in French history Stendhal returns with cruel fidelity is not the record (despite the subtitle of the novel), but the spirit, moving from the reality of the province to arrive at Paris, where you knot and dissolve the political destinies of France. The merciless historical analysis does not exhaust however the complexity of the story and of its protagonist. The stubborn insurgency of Julien Sorel cannot be reduced simply to the keen sense of their own economic and social inadequacy. Its not class consciousness, and "the red and the black" is not the novel of ambition and climbing to the top of society: Stendhal is not Balzac. Julien Sorel tackles the world brandishing the social inferiority as a weapon, but the world created by the power of money disgusts him, although both often deplores the humble condition in which the fate it did arise. Therefore regrets the Napoleonic era (of which this novel reinforces the myth, born already in the aftermath of Waterloo), convinced as he is that then it can assert itself only through its own merits. Edition with new translation