Effetto Sherlock. Occhi che osservano, occhi che spiano, occhi che indagano. Storia dello sguardo da Manet a Hitchcock - 9788842823094

Effetto Sherlock. Occhi che osservano, occhi che spiano, occhi che indagano. Storia dello sguardo da Manet a Hitchcock: Nella Finestra sul cortile, tra i film più celebri di sempre e grande metafora del cinema, il protagonista Jeff, interpretato da James Stewart, spia i vicini dal suo appartamento, fino a imbattersi nei segni di un omicidio. Per Victor Stoichita, uno degli storici dell'arte più autorevoli dei nostri giorni, il personaggio di Hitchcock, voyeur e detective al tempo stesso, incarna le caratteristiche dello sguardo con cui le arti visive, fin dall'avvento dell'Impressionismo, sembrano chiedere di essere osservate. La potenza del «gioco della rappresentazione» chiama lo spettatore, proiettato in un mondo di ostacoli e incertezze, privo di una storia immediatamente leggibile, a farsi Sherlock Holmes, per orientarsi nell'affascinante, densa coltre delle interpretazioni possibili. Fu la «Nuova pittura» impressionista a mettere in luce l'importanza di ciò che nel dispositivo del quadro si sottrae all'osservazione, è fuori campo, nascosto o troppo piccolo per essere visto. Da allora, l'immagine artistica appare di frequente come un «luogo del delitto». "Effetto Sherlock" è dunque un dittico: la prima tavola è consacrata alla rivoluzione dell'esperienza visuale portata in particolare da Manet, Degas e Caillebotte; la seconda esplora - attraverso capolavori quali La signora scompare e La finestra sul cortile di Alfred Hitchcok e Blow Up di Michelangelo Antonioni - la capacità dell'arte cinematografica di realizzare esperimenti sullo sguardo e di proporre uno «spettacolo ottico». Che si parli di pittura, cinema o arte contemporanea, l'«effetto Sherlock» non è allora che l'esercizio intel
In the Backyard Window, one of the most famous films of all time and a great metaphor for cinema, the protagonist Jeff, played by James Stewart, spies on the neighbors from his apartment, until he comes across the signs of a murder. For Victor Stoichita, one of the most authoritative art historians of our time, Hitchcock's character, voyeur and detective at the same time, embodies the characteristics of the gaze with which the visual arts, since the advent of Impressionism, seem ask to be observed. The power of the "game of representation" calls the viewer, projected into a world of obstacles and uncertainties, devoid of an immediately readable story, to become Sherlock Holmes, to orient himself in the fascinating, dense blanket of interpretations Possible. It was the Impressionist "New Painting" that highlighted the importance of what is removed from observation in the painting's device, which is out of the field, hidden or too small to be seen. Since then, the artistic image frequently appears as a "place of crime". "Sherlock Effect" is therefore a diptych: the first table is devoted to the revolution of visual experience brought in particular by Manet, Degas and Caillebotte; the second explores - through masterpieces such as The Lady Disappears and Alfred Hitchcok's The Backyard Window and Michelangelo Antonioni's Blow Up - the ability of cinematic art to carry out experiments on the gaze and to propose an "optical spectacle". Whether it's painting, film or contemporary art, the 'Sherlock effect' is not then that the intel exercise