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Quando mio padre emigrò in Francia - 9788863820133
di Martine Storti edito da Giacché Edizioni, 2009
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Quando mio padre emigrò in Francia
- Autore: Martine Storti
- Editore: Giacché Edizioni
- Collana: Novecento , Nr. 3
- Data di Pubblicazione: 2009
- Genere: scienze sociali
- Argomento : Emigrazione
- Pagine: 160
- Traduttore: Valle A.
- ISBN-10: 8863820139
- ISBN-13: 9788863820133
Quando mio padre emigrò in Francia: C'è qualcosa di misterioso nella personalità di Matteo "l'italiano", che ventenne ha lasciato Sarzana per trasferirsi in Francia. Matteo antifascista, che si sottrae alla dittatura per rifugiarsi nella patria dei "diritti dell'uomo". Quando Martine, la figlia "francese", inizia la sua indagine alla ricerca del "tempo perduto", per ricostruirne il passato, altre figure d'emigranti emergono: i "senza patria", gli apolidi, fuggiti in tutta Europa dalla persecuzione nazista; gente oscura di modeste condizioni e noti intellettuali, artisti e poeti come Irène Nemirovsky o Max Jacob, una vera e propria "internazionale dei proscritti", come scriverva Klaus Mann. Ma anche il tempo attuale ci presenta di nuovo immagini drammatiche quasi quotidiane di altri ed altri emigranti in fuga che da "vittime oppresse" nella generale indifferenza - come nota il sociologo Smain Larcher - sono "respinte nei bassifondi dell'umanità comune". "A Calais quelli che cercano di arrivare in Inghilterra ripetono "Abbiamo un fratello, uno zio di là che ci aspetta": dopo aver sentito questa frase decine di volte la giornalista si è chiesta se anche il padre quando varcò la frontiera abbia detto le stesse parole..."
There is something mysterious in the personality of Matthew "the Italian," in his early twenties he left France and moved to Sarzana. Matthew anti-fascist, which subtracts the dictatorship to take refuge in the home of the "human rights". When Martine, his daughter "French", began his investigation in search of lost time ", to reconstruct the past, other figures of emigrants emerge: the" stateless ", stateless persons fled across Europe from Nazi persecution; Dark people of modest condition and known intellectuals, artists and poets such as Ir??ne Nemirovsky or Max Jacob, a real "International of proscribed", as scriverva Klaus Mann. But even the present time presents us with new dramatic pictures almost daily by others and other emigrants fleeing from "victims oppressed" in the general indifference-as noted by the sociologist Smain Larcher-the ' rejected in the slums of common humanity ". "In Calais those trying to get into England repeated" we have a brother, an uncle there expect ": upon hearing this statement dozens of times the reporter wondered if the father when he crossed the border said the same words ..."
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