Basta così - 9788845927508

Basta così: Per i moltissimi, appassionati lettori di Wislawa Szymborska, scomparsa nel febbraio 2012, questa raccolta postuma sarà come un emozionante commiato, in cui sentir vibrare per l'ultima volta le note inconfondibili della sua poesia: in Un tale che osservo da un po' di tempo l'anonimo protagonista è un netturbino che conduce una silenziosa battaglia contro l'entropia raccogliendo una gabbietta abbandonata fra i cespugli e portandola via con sé, "perché resti vuota"; in Coercizione la Szymborska incrina le certezze dei vegetariani evocando le sofferenze di una foglia di insalata: "Anche l'uomo più buono / addenta e digerisce qualcosa di ammazzato / perché il suo cuore tenero / non cessi di pompare". Altrove ecco affiorare un quadro metafisico in cui gli oggetti continuano a compiere imperturbabili il proprio dovere, anche quando intorno a loro tutto è morte e desolazione: così uno specchio, in una casa distrutta da un bombardamento, "Non rifletteva più nessuna faccia", eppure "funzionava in modo inappuntabile, / con professionale assenza di stupore". Ma c'è anche una lirica d'amore, lievissima come l'abbraccio all'aeroporto di due amanti che si rivedono dopò una lunga assenza, intabarrati in abiti invernali, sciarpe, cappelli, guanti e stivali, "ma solo ai nostri occhi. / Ai loro sono nudi". Infine, in A una mia poesia, la Szymborska ci lascia con l'immagine ironica di una poesia che scompare nel nulla, senza essere mai stata messa per iscritto, borbottando soddisfatta qualcosa tra sé e sé.
For many, passionate readers of Wislawa Szymborska, who passed away in February 2012, this posthumous collection will be like an exciting farewell, where hearing vibrate modified unmistakable notes of her poetry: in this I observe for a while the anonymous protagonist is a garbage man who leads a quiet battle against entropy gathering a cage abandoned among the bushes and taking her away with him "because remains empty"; in Coercion the vegetarians certainties evoking the suffering Szymborska cracks of a lettuce leaf: "even the good/bite and digesting something dead/because its tender heart/ceases to pump". Elsewhere here's metaphysical framework emerge where items continue to fulfill their duty, unfazed even when everything around them is death and desolation: like a mirror, in a House destroyed by bombing, "did not reflect any face," yet "worked so impeccable,/with no professional amazement." But there is also a poem of love, very slight as the hug at the airport of two lovers that you review dopo ' a long absence, intabarrati in winter clothes, scarves, hats, gloves and boots, "but only to our eyes. /To them-they're naked ". Finally, in A poem, Szymborska leaves us with the cartoon version of a poem that disappears into thin air, but have never been written down, muttering something to himself, satisfied.