Emilio Villa e i suoi tempi. Finestre per la monade - 9788857538204

Emilio Villa e i suoi tempi. Finestre per la monade: Nell'opera di Emilio Villa il recupero di forme archetipiche e pre-storiche prende le mosse dall'urgenza di rispondere alle domande della contemporaneità e non dal vezzo di sigillare ermeticamente l'opera d'arte dal contagio dell'attualità ("l'arte se non è moderna non è"). I tre testi raccolti nel presente volume nascono dalla necessità di "aprire" Villa all'esterno, rivelando reti di connessioni eterogenee in cui viene a collocarsi, in forma di dialogo o reazione, l'opera villiana rispetto alla storia e alla società tecnologica. Il primo testo riguarda tracce che la lettura giovanile di Rilke ha lasciato nell'opera villiana; il secondo puntualizza i termini dei rapporti di Villa, negli anni del dopoguerra, con gli artisti americani che divennero i referenti privilegiati di un dialogo convogliato negli Attributi dell'arte odierna; nel terzo si propone di indagare il ruolo e l'attrazione gravitazionale esercitato da Villa su Zanzotto per mostrare come la figura di Villa reagisca produttivamente alla prova dell'intertestualità, inaugurata da quello che Contini considerava il più grande poeta italiano dopo Montale. Da angolazioni e orientamenti critici differenti, e sulla base di una documentazione largamente inedita, i tre testi si prefiggono sinergicamente l'obiettivo di porre l'opera villiana sul piano dell'originalità e della dignità speculativa che le competono.
In the work of Emilio Villa the recovery of archetypal and pre-historical forms takes its steps from the urgency to answer questions of contemporaneousness and not from the habit of hermetically sealing the work of art from the Contagion of actuality ("art if it is not modern is not "). The three texts collected in this book are born from the necessity to "open" Villa outside, revealing networks of heterogeneous connections where it is to be placed, in the form of dialogue or reaction, the opera villiana with respect to history and to the technological society. The first text concerns traces that Rilke's youthful reading has left in the opera Villiana; The second points out the terms of the relations of Villa, in the post-war years, with the American artists who became the privileged referents of a dialogue conveyed in the Attributes of today's art; In the third one proposes to investigate the role and the gravitational attraction exercised by Villa on Zanzotto to show how the figure of Villa reacts productively to the test of intertextuality, inaugurated by what Contini considered the greatest poet Italian after Montale. From different angles and critical orientations, and on the basis of a largely unpublished documentation, the three texts are synergistically aimed to place the opera Villiana on the level of originality and speculative dignity that compete.