Racconti del crimine. Vol. 1 - 9788829700707

Racconti del crimine. Vol. 1: L'itinerario artistico di Tanizaki Jun'ichiro (1886-1965) può essere quasi interamente ripercorso dal lettore italiano che dispone in traduzione di molti titoli, tra racconti e saggi. L'esordio dello scrittore avviene in un'epoca di grandi contrasti quando, così come la società, anche la letteratura riflette la scelta lacerante fra una tradizione millenaria e la via verso l'occidentalizzazione. Tanizaki vive questa frattura attratto dal nuovo e dal moderno, ma sensibile al bisogno di restare ancorato alle proprie radici. Ai primi racconti, ispirati a modelli occidentali eppure sempre rielaborati in linea con il proprio passato culturale, fanno da contrappunto le opere della maturità, che segnano un ritorno più marcato ai motivi e ai modi narrativi della classicità. La sua vasta produzione è multiforme nei temi e nelle tecniche, la sua vena sempre originale. Una continua ricerca estetica lo induce a tratteggiare ideali di bellezza femminile che riflettono l'infatuazione ora per l'esotismo della donna occidentale, ora per una femme fatale con cui vivere un rapporto di sottomissione masochistica, ora per una bellezza femminile celata nella penombra, avvolta nelle antiche sete del kimono. La fantasia, l'ironia, l'ambiguità pervadono la sua idea dell'arte. Dalla realtà egli trae solo spunto per creare un mondo immaginario, un universo della sua mente.
Tanizaki Jun'ichiro's artistic itinerary (1886-1965) can be almost entirely retraced by the Italian reader who has many titles, between short stories and essays, in translation. The writer's debut comes at a time of great contrasts when, like society, literature also reflects the lacerating choice between a millennial tradition and the path to Westernization. Tanizaki experiences this fracture attracted by the new and the modern, but sensitive to the need to remain anchored to his roots. The first stories, inspired by Western models yet always reworked in line with their cultural past, are counterpoint to the works of maturity, which mark a more marked return to the narrative patterns and ways of classicism. Its extensive production is multifaceted in themes and techniques, its always original vein. A continuous aesthetic research leads him to sketch ideals of feminine beauty that reflect the infatuation now for the exoticism of the Western woman, now for a femme fatale with which to live a relationship of masochistic submission, now for a beauty hidden in the twilight, shrouded in the ancient silks of the kimono. Fantasy, irony and ambiguity pervade his idea of art. From reality he draws only inspiration to create an imaginary world, a universe of his mind.