Genovesino a Paris. Ediz. a colori - 9788833670355

Genovesino a Paris. Ediz. a colori: La riemersione, sul mercato antiquario parigino, di due dipinti fondamentali per il percorso artistico di Luigi Miradori detto il Genovesino quando la mostra di Cremona (Museo Civico «Ala Ponzone, 6 ottobre 2017 - 6 gennaio 2018) era già stata aperta e coincidendo quella di Piacenza (Palazzo Galli, 4 marzo - 10 giugno 2018) con i tempi del restauro delle due grandi tele, ha fatto sì che nei cataloghi se ne potesse solamente accennare, senza la possibilità di approfondirne adeguatamente le vicende. Di pari passo, il restauro dei due Santi vescovi già ai Santi Marcellino e Pietro di Cremona ha consentito un ulteriore affondo da parte di Giambattista Ceruti sull'apparato eretto nel 1653 nella chiesa dei gesuiti per l'arrivo da Colonia di una reliquia di San Bassano, vescovo cremonese dimenticato dalla modernità. Mentre la nuova impresa andava concretizzandosi, poi, arrivavano altre segnalazioni di importanti dipinti miradoriani in mano privata, tra i quali anche un'inusuale rappresentazione della Disputa tra San Francesco Saverio e Fucarandono al cospetto del re del Bungo (o, absit iniuria verbis, del Bunga). Una tela che, per la rarità della messa in scena, non poteva non accendere curiosità, anche maliziose - non si trova tutti i giorni, se non forse in una canzone di Battiato, un dipinto che ha per protagonista un'accolita di bonzi sodomiti -, aprendo un nuovo fronte di ricerca sull'illustrazione devota dell'evangelizzazione gesuitica del Giappone e sulla percezione un po' confusa dell'Estremo Oriente da parte dei pittori europei. Si voleva evitare, quindi, che le nuove ope
The re-emergence, on the Parisian antique market, of two paintings fundamental to the artistic path of Luigi Miradori called the Genovesino when the exhibition of Cremona (Civic Museum "Ala Ponzone, 6 October 2017 - 6 January 2018) had already been opened and coinciding that of Piacenza (Palazzo Galli, 4 March - 10 June 2018) with the time of the restoration of the two large canvases, has meant that in the catalogues it could only be mentioned, without the possibility of adequately deepening the events. At the same time, the restoration of the two Holy Bishops already to Saints Marcellin and Peter of Cremona allowed a further lunge by Giambattista Ceruti on the apparatus erected in 1653 in the Jesuit church for the arrival from Cologne of a relic of St. Bassano, Cremonese bishop forgotten by modernity. As the new venture was coming to fruition, then came other reports of important Miradorian paintings in private hands, including an unusual depiction of the Dispute between St. Francis Saverio and Fucarandonin in the presence of the king of Bungo (or , absit iniuria verbis, of Bunga). A canvas that, for the rarity of the staging, could not fail to ignite curiosity, even mischievous - it is not found every day, except perhaps in a song by Battiato, a painting that has the protagonist of an acolyte of sodomite bonzi - opening a new front of research on The devout illustration of the Jesuit evangelization of Japan and the somewhat confused perception of the Far East by European painters. It was therefore intended to prevent the new