Amore nell'arte - 9788867086863

Amore nell'arte: Se in anni recenti la Scapigliatura è stata oggetto di una prudente rivalutazione, Igino Ugo Tarchetti attende ancora un adeguato risarcimento. A esso provvederanno di certo quei lettori che lo sapranno leggere fuori dagli schemi delle storie letterarie. Perché Tarchetti è autore di frontiera, capace di dispiacere in pari tempo a tutti i contendenti dell'agone critico. Intriso fino al midollo di cultura romantica non provinciale, ma già presago della temperie decadente ormai alle porte, lo scrittore dà forma in questi racconti a tre figure di musicisti diversamente segnati dal marchio di elezione del genio creativo. La loro arte - inestricabilmente connessa all'amore, che è soprattutto vagheggiamento di una bellezza disincarnata - li condurrà fatalmente alla follia e alla morte. E d'altra parte, sullo sfondo di queste pagine arditamente composte, si delinea un complesso di soggetti e motivi che ancora accrescono il nostro interesse: dalla polemica contro il melodramma alla lettura della musica come arte suprema, e più insidiosa, perché incorporea, alle riflessioni sulla memoria, fino alle scandalose tirate misogine, che della donna rinviano però, per rispecchiamento, un concetto di elevatissimo tenore.
If the Scapigliatura in recent years has been the subject of a careful reappraisal, Igino Ugo Tarchetti still awaits adequate compensation. It will certainly those readers who will read outside the box of literary stories. Because Tarchetti is author of frontier, capable of displeasure at the same time to all the contestants of the critical contest. Soaked to the core of romantic culture not provincial, but already I sensed the decadent climate fast approaching, the writer gives shape to these stories to three figures of musicians otherwise marked by election of creative genius. Their art-inextricably linked to love, which is especially fond contemplation of disembodied beauty-will lead us inevitably to madness and death. And on the other hand, against the background of these pages boldly composed, there is a complex of topics and motives that still increase our interest: the polemic against the melodrama to read music as Supreme art, and more insidious because incorporeal, reflections on memory, to the scandalous woman, misogynistic tirades return though, for reflection, a concept of high tenor.