Passeggiando con la mimesis. L'illusione teatrale tra antico e moderno - 9788895366029

Passeggiando con la mimesis. L'illusione teatrale tra antico e moderno: Grazie all'espediente narrativo del "camminare insieme", giocato nella scelta di un linguaggio volutamente colloquiale, l'autrice conduce il lettore in una serie di escursioni filosofiche. Si passeggia, allora, non solo attraverso il mondo antico, ma anche attraverso quello tardo-antico, quello moderno e talora quello contemporaneo; in quest'ultimo caso, la questione della mímesis appare tutt'altro che risolta e lo si può vedere nel confronto con la concezione del "desiderio mimetico" di Rene Girard. Si tratta di dimostrare come la mímesis, soprattutto in antichi autori di teatro, assuma il suo significato più rivelatore in quanto finzione, simulazione e illusione, il cui valore estetico travalica un'ottica tradizionale, di matrice platonica, che vorrebbe ridurre la mímesis a semplice imitazione o a misera riproduzione. Un posto d'onore è riservato ad Aristofane e, in particolare, a un suo singolare personaggio, Agatone, portavoce di una teoria estetica ancor'oggi insuperata. Ma si parla anche dell'Anonimo del Sublime, di un romanzo greco e di una sorprendente pièce di Corneille. Vengono chiamati in causa, insomma, autori teatrali e altri non propriamente di teatro, ma che pure si sono interrogati su quale sia l'effetto di messinscena, ossia mimetico, proprio del raccontare e dell'ascoltare, del leggere e dello scrivere nonché del pensare e dell'immaginare.
Thanks to the plot of "walking together", played in the choice of a language deliberately colloquial, the author leads the reader into a series of philosophical excursions. You walk in, then, not only through the ancient world, but also through the late Antiquity, the modern and contemporary at times; in the latter case, the question of m??mesis appears far from resolved and can be seen in the comparison with the conception of the "Mimetic desire" of Rene Girard. This is to show how the m??mesis, especially in ancient authors of theatre, takes its meaning more revealing as fiction, simulation and illusion, whose aesthetic value goes beyond traditional Platonic viewpoint, which would reduce the m??mesis to mere imitation or poor reproduction. A place of honor is reserved for Aristophanes and, in particular, its unique character, Agathon, spokeswoman for an aesthetic theory unsurpassed even today. But there is also talk of Anonymous of the Sublime, a Greek romance and an amazing play by Corneille. They are called into question, in short, playwrights and others not properly of the theatre, but who also wondered about the effect of Act, namely camouflage, of telling and listening, reading and writing and think and imagine.