Il ritorno di Monsieur Hulot. Due conversazioni e altri saggi - 9788876984198

Il ritorno di Monsieur Hulot. Due conversazioni e altri saggi: «Quello che ho cercato di fare dall'inizio - da "Jour de fète" e dal primo cortometraggio che avevo realizzato con René Clément - è di rendere il personaggio comico più veritiero. C'è stata, è vero, una scuola del film comico dove il personaggio arrivava con un cartellino dicendo: "Vedrete, io sono il buffone della serata, posso fare un sacco di cose, so fare il giocoliere, so ballare, sono un attore, sono un bravo mimo, so raccontare delle storielle". Era la vecchia scuola del circo, o del music-hall, che è poi la stessa cosa. Da parte mia ho cercato di dimostrare che, in fondo, tutti sono divertenti. Non è necessario essere un comico per far ridere. Ho visto un giorno, per esempio, un signore molto serio che doveva recarsi a un consiglio di amministrazione - e aveva il cappello adatto a questo genere di dimostrazione; avendo chiuso la portiera dell'auto con la chiave - sapete che c'è una sola serratura - si era ricordato di non aver chiuso quella opposta. Aveva pertanto fatto il giro per andare a chiuderla dall'esterno. Ma così facendo la cravatta gli era rimasta impigliata nella portiera. Si ritrovava così con una portiera chiusa e le chiavi in mano, ma non poteva raggiungerla. Evidentemente poteva cavarsela sciogliendo la cravatta, ma la mattina quando se l'era messa non aveva certo pensato di doverla togliere. Non è necessario essere un grande comico per trovarsi in una situazione comica. [...] Vorrei riuscire a fare un film, non lo nascondo, senza il personaggio di Hulot, solo con persone che vedo, che osservo, che incontro per la strada e dimostrare che, nonostante t
"What I tried to do from the beginning--from" Jour de f??te "and the first short film I made with Ren?? Cl??ment-is to make the character more truthful. There was, admittedly, a school of comedy where the character came with a card saying, "you'll see, I am the fool of the night, I can do a lot of things, I know juggle, I can dance, I'm an actor, I'm a good mimic, so tell stories". It was the old school of circus, or music hall, which is the same thing. For my part I tried to prove that, at bottom, all are fun. You don't have to be a comedian for laughs. I saw one day, for example, a very serious gentleman who had to travel to a Board of Directors-and had his hat suitable for this kind of demonstration; having closed the car door with the key-you know that there is only one lock-it was recalled not to have closed the opposite one. It had therefore made the rounds to go and close it from the outside. But in doing so the tie he got tangled in the door. It was thus with a car door shut and the keys in his hand, but couldn't reach her. Evidently could get by melting the tie, but in the morning when he had certainly not thought of having to remove. You don't have to be a great comedian for being in a comical situation. [...] I wish I could make a movie, I don't hide it, without the character of Hulot, only with people I see, I observe, I meet on the street and show that, despite t