Da una modernità all'altra. Tra Baudelaire e Sartre - 9788831726344

Da una modernità all'altra. Tra Baudelaire e Sartre: «Ogni ermeneutica è comprensione di se stessi passando attraverso la comprensione dell'altro»: questa citazione di Paul Ricoeur sintetizza il carattere di un libro che interroga una fase della nostra modernità a cavallo tra Otto e Novecento. Baudelaire la teorizza e ne fa materia poetica; Sartre decide che è arrivato il momento di relegarla al passato e di ridefinire i fondamenti di una letteratura dei "tempi moderni" a partire dal principio di responsabilità. Esprimono, l'uno e l'altro, la più radicale coscienza di una frattura storica alle loro spalle, ma anche di una irrisolta contrapposizione fra estraneità e presenza nella storia. Si dispiega in questo arco di tempo una letteratura del rifiuto di una società dominata dalle leggi del profitto, del mercato e delle banche che non risparmiano neanche la creazione artistica. Una letteratura dello smarrimento della meta e di ogni centro, cosicché al vettore temporale si sostituisce la ripetizione con il corollario di un inesauribile desiderio di evasione, all'itinerario il vagare: metafore di un inquietante interrogativo sulla propria identità e consistenza. Una letteratura della perdita dell'unità e del naufragio del senso. Una letteratura della malinconia, dunque, e dell'inquietudine, del vano inseguimento di un oggetto assente.
"Every hermeneutic is self-understanding through the understanding of the other": this quote by Paul Ricoeur sums up the character of a book that interrogates a phase of our modernity between the Eight and the Twentieth Century. Baudelaire theorizes it and makes it poetic matter; Sartre decides that the time has come to relegate it to the past and to redefine the foundations of a literature of "modern times" from the principle of responsibility. They express, one and the other, the most radical consciousness of a historical rift behind them, but also of an unresolved contrast between estrangement and presence in history. In this time, a literature of the rejection of a society dominated by the laws of profit, the market and banks that do not spare even artistic creation is unfolding. A literature of the loss of the goal and of every center, so that the temporal vector is replaced by repetition with the corollary of an inexhaustible desire for escapism, to the itinerary the wandering: metaphors of an eerie question about one's own identity and consistency. A literature of the loss of unity and the shipwreck of meaning. A literature of melancholy, therefore, and of restlessness, of the vain pursuit of an absent object.