Il salto - 9788885605350

Il salto: Ci sono volte in cui un autore, attraverso l'utilizzo spregiudicato della fantasia, si dà alla libera creazione di storie, figure e luoghi al fine di esprimere meglio la propria realtà interiore. Simile per alcune suggestioni ai quadri di René Magritte o a certi lavori di Alain Resnais, il racconto di Luigi Terreri ci trascina in effetti un mondo "altro", laddove le connotazioni spaziali e temporali si sfumano al punto da trascinarci in una realtà semi-onirica, in cui le differenze tra presenza e assenza, realtà e pensiero, scompaiono per fondersi in un magma primordiale. Ma poiché è vero che molte volte un contenuto si lascia esprimere meglio da una forma ad esso affine, accade qui sovente che anche il linguaggio e la modalità espressiva utilizzati rigettino volutamente la logica sequenziale e il senso comune, per darsi ad un serrato e autoterapeutico flusso di coscienza ricco di simboli e suggestioni. «Il salto» ci parla di un viaggio, percorribile da ognuno di noi, che è metafora della scoperta mai conclusa della propria interiorità.
There are times when an author, through the unscrupulous use of fantasy, gives himself to the free creation of stories, figures and places in order to better express his inner reality. Similar in some suggestions to the paintings of René Magritte or to certain works by Alain Resnais, Luigi Terreri's story in fact drags us into an "other" world, where spatial and temporal connotations blur to the point of dragging us into a semi-dreamlike reality, in which the differences between presence and absence, reality and thought, disappear to merge into a primordial magma. But since it is true that many times a content allows itself to be better expressed by a form similar to it, it often happens here that even the language and the mode of expression used deliberately reject sequential logic and common sense, to give itself to a tight and self-therapeutic stream of consciousness rich in symbols and suggestions. "The Jump" speaks to us of a journey, which can be followed by each of us, which is a metaphor for the never-ending discovery of one's own interiority.