Scherzo, litigio, bullismo, reato? - 9788838777325

Scherzo, litigio, bullismo, reato?: Il fenomeno del bullismo, a cadenze regolari, trova spazio sulle prime pagine dei giornali, nei notiziari televisivi, nel mondo della rete. L'impressione è che questa sua capacità di bucare la superficie mediatica in cui ormai siamo avviluppati non sia utile a capire il fenomeno, e tantomeno a limitarlo. Innanzitutto, questo ci dicono implicitamente gli autori del volume, occorre partire dal linguaggio. Gli studenti delle scuole sanno individuare cosa distingue il bullismo dalle azioni aggressive che possono fare da sfondo a scherzi e a litigi? Sanno individuare se le azioni violente, reiterate nel tempo, nei confronti delle stesse persone, costituiscono un reato? E come la pensano i docenti? Sono in grado di far fronte a classi sempre più numerose ed eterogenee, in cui la gestione delle relazioni tra studenti è sempre più complessa e conflittuale? A queste domande cerca di dare risposta il presente volume. Prendendo le mosse da un'analisi quantitativa condotta nelle scuole della provincia di Pesaro e Urbino affronta il problema dal costrutto del "disimpegno morale" di Bandura. Il volume riporta inoltre il percorso rieducativo di alcuni studenti coinvolti in episodi di bullismo a rilevanza penale, attivato dall'Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Ancona e diversi progetti realizzati nelle scuole di primo e secondo grado, che si sono rivelati efficaci strumenti nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno.
The phenomenon of bullying, at regular intervals, finds space on the front pages of newspapers, television news network in the world. The impression is that this ability to pierce the media surface where we're enveloped not helpful to understand the phenomenon, let alone to limit it. First, this volume the authors implicitly tell us, it is necessary to start with language. Students know how to locate what distinguishes bullying from aggressive actions that can make the setting for jokes and quarrels? Know how to identify if the violent actions, repeated over time, against the same people, constitute a crime? And like-minded teachers? Are able to cope with growing number of heterogeneous classes, where managing relationships between students is increasingly complex and conflicted? Tries to answer these questions in this volume. Taking as a basis a quantitative analysis conducted in schools in the province of Pesaro e Urbino approaches the problem from the construct of the "moral disengagement" of Bandura. The volume also contains the rehabilitative path of some students involved in bullying in criminal, triggered by the Social Service Office for minors of Ancona and several projects in the schools of first and second instance, which have proven to be effective tools in the prevention and countering of this phenomenon.