La profezia delle campane - 9786188292734

La profezia delle campane: Kostìs Filomatis è uno stimato economista di fama mondiale e governatore della Banca di Grecia. Nel corso di un viaggio a New York, cuore del capitalismo mondiale, fa la conoscenza con l'enigmatico dottor Schnack, bizzarro operatore finanziario dall'acuto spirito filosofico. A partire da quel momento per il freddo tecnocrate niente è più come prima. La fine di tutte le certezze si accompagna, per Filomatis, alla scoperta di un amore puro e senza riserve, e a una serie di visioni profetiche che annunciano la fine della civiltà occidentale nei luoghi stessi in cui è nata e continua a esistere: dopo New York, Parigi, Stoccolma, Atene, Creta e il Monte Sinai, in un viaggio nello spazio e nel tempo alla ricerca della radice ultima del male. Libro di sconcertante attualità e potenza visionaria, La profezia delle campane è considerata una delle opere più significative di Jorgos Theotokàs, esponente di spicco della generazione letteraria degli anni Trenta. Al lucido pensiero dell'autore, si affianca il fascino inquietante delle immagini di questo libro che esplora, da un punto di vista eccentrico, le motivazioni profonde della crisi: di allora, di oggi, di sempre.
Kostìs Filomatis is a world-renowned economist and governor of the Bank of Greece. During a trip to New York, the heart of world capitalism, he gets acquainted with the enigmatic Dr. Schnack, a bizarre financial operator with an acute philosophical spirit. From that moment on, for the cold technocrat, nothing is as good as before. The end of all certainties is accompanied, for Filomatis, by the discovery of pure and unreserved love, and to a series of prophetic visions that herald the end of Western civilization in the very places where it was born and continues to exist: after New York , Paris, Stockholm, Athens, Crete and Mount Sinai, on a journey through space and time in search of the ultimate root of evil. A book of disconcerting topicality and visionary power, The Prophecy of the Bells is considered one of the most significant works of Jorgos Theotokàs, a leading exponent of the literary generation of the 1930s. The author's lucid thinking is accompanied by the disturbing fascination of the images of this book that explores, from an eccentric point of view, the deep motivations of the crisis: of then, of today, of always.