Habibi - 9788817052276

Habibi: In un panorama epico fatto di deserti, harem e labirintici agglomerati urbani traboccanti di vita e di miseria, si dipana la storia di due anime schiave, portate l'una nelle braccia dell'altra da un destino nato e cresciuto per restare eterno. Lei è Dodola: bambina, poi donna, poi madre imprigionata in un mondo di uomini. Lui è Zam, orfano che nella ragazza - e nelle storie della cultura e della mitologia islamica con cui lei lo crescerà - troverà un amore assoluto, viscerale, indispensabile. Dai miseri villaggi a sud della prosperosa Wanatolia, al deserto popolato di nomadi e criminali, all'opulenza del Palazzo del terribile Sultano, Habibi ("mio amato") traccia nelle morbide curve della calligrafia araba una parabola sul nostro rapporto col mondo naturale, sull'abissale divario tra primi e terzi mondi, sull'eredità comune di cristianesimo e islamismo e, soprattutto, sulla magica, insostituibile forza del racconto.
In an epic landscape made of deserts, harem and labyrinthine cities bursting with life and misery, unravels the story of two souls enslaved, bring one into each other's arms from a fate born and bred to stay forever. She is a child, then women, then mother Dodola: trapped in a man's world. He is Zam, orphan who in the girl-and in the stories of culture and Islamic mythology with which she will grow-you will find an absolute love, visceral, indispensable. By wretched villages south of prosperous Wanatolia, the desert populated by nomads and criminals, the opulence of the Palace of the terrible Sultan Habibi ("my beloved") track in the soft curves of Arabic calligraphy a parable about our relationship with the natural world, the abysmal gap between first and third worlds, the common heritage of Christianity and Islam and, above all, on the magical, irreplaceable force of the story.