Perché l'antiproibizionismo è logico (e morale). Filosofia, diritto e libertà individuali - 9788851801977

Perché l'antiproibizionismo è logico (e morale). Filosofia, diritto e libertà individuali: Perché è proibita la vendita di eroina, mentre non lo è quella di attrezzature da alpinismo, nonostante la montagna mieta più vittime del famoso oppiaceo? Perché è possibile acquistare alcol e tabacco, sperperare interi patrimoni famigliari in infernali videopoker da bar, mentre è illegale la vendita di marijuana che crea una dipendenza molto meno forte? E ancora: perché cento anni di "guerra alla droga" si sono rivelati un clamoroso fallimento, dal punto di vista economico, sociale e dell'ordine pubblico? Questo libro suggerisce una risposta semplice: la maggior parte delle contraddizioni e dei fallimenti riguardanti "la guerra alla droga" dipendono dalla proibizione stessa. È la proibizione che impedisce un controllo sulle sostanze, lasciando che circolino stupefacenti dalla composizione sconosciuta. È sempre la proibizione che alimenta un sistema criminale attorno alla produzione e alla vendita di droga. È infine la proibizione che pretende di stabilire cosa è dannoso per i singoli individui e vieta di assumere droghe nel modo più sicuro possibile. Attraverso una lucida disamina degli argomenti proibizionisti, l'autore svela che essi si fondano su un moralismo mosso da un illogico desiderio di controllo sociale.
Because it is prohibited the sale of heroine, but not that of mountaineering equipment, although the mountain they reap more victims of famous opiate? Because you can buy alcohol and tobacco, squander entire family assets in the underworld bar videopoker, while it is illegal to sell marijuana that creates a dependency much less strong? And again: why one hundred years of "war on drugs" proved a spectacular failure, from an economic point of view, social and public order? This book suggests a simple answer: most of the contradictions and failures regarding "war on drugs" depend on prohibition. And the prohibition that prevents a control on substances, letting it circulate narcotics from unknown composition. And still the prohibition which feeds a criminal system around the production and sale of drugs. And finally the prohibition which purports to determine what is harmful to individuals and prohibits using drugs as safely as possible. Through a lucid examination of the arguments prohibitionists, the author reveals that they are based on moralism moved by an illogical desire for social control.