La pubblicistica italiana e la censura fascista. Dal delitto Matteotti alla caduta del regime - 9788854843479

La pubblicistica italiana e la censura fascista. Dal delitto Matteotti alla caduta del regime: Il fascismo ereditò dallo Stato liberale l'editto sulla stampa di Carlo Alberto del 1848 e l'irrigidimento della censura, voluto da Mussolini nel 1934, non modificò sostanzialmente la situazione. Durante il Ventennio uscirono così senza ostacoli opere narrative con palesi parodie della dittatura ed evidenti caricature del Duce. La vera svolta si verificò con le leggi razziali del 1938 ma colpì soltanto gli autori ebrei. Questa ricerca analizza il contenuto antifascista di alcune opere di grande popolarità negli anni del regime e mette in discussione il mito dell'efficienza e della capacità di controllo dello Stato totalitario.
Fascism inherited from the liberal state the edict on printing by Carlo Alberto of 1848 and the tightening of censorship, built by Mussolini in 1934, not substantially altered the situation. During the twenty years came out so unhindered works with obvious parodies of the dictatorship and obvious caricatures of the Duce. The real breakthrough came with the racial laws of 1938 but hit only the Jewish authors. This research analyzes the contents of antifascist some works of great popularity in the years of the regime and calls into question the myth of efficiency and control capacity of the totalitarian State.