La nostra guerra non è mai finita - 9788804629238

La nostra guerra non è mai finita: "Un corpo irriconoscibile abbandonato come un cane nelle campagne della Locride. L'interminabile, soffocante stagione dei sequestri di persona. E poi, nella nostra carne, le fiamme che divorano il mobilificio di nonno Ciccio, l'omicidio di mio padre. E nessun colpevole. Perché continuare a vivere in una terra che ripagava il nostro amore incondizionato con tanta spietata ferocia? Andarsene via, ovunque, purché lontano da Bovalino, fuori da quei confini diventati così angusti. Approdare in una città accogliente come Modena, nel tentativo di rimuovere, di dimenticare il passato, di trovare una normalità. Nascondendo a tutti, persino a me stesso, la rabbia e la sofferenza. E così ho fatto per tanto tempo, fino a quando, ormai ventenne, ho chiesto in lacrime a mia madre di guidarmi nel doloroso esercizio della memoria. Ho voluto sapere tutto di quella sera del 23 ottobre 1989, di quei colpi di lupara sparati contro la Panda rossa di mio padre. Dopo, per me è stato l'inizio di una nuova vita. Senza più vergogna, senza più sentirmi addosso gli sguardi di commiserazione della gente. Ma ricordare e raccontare sono atti troppo rivoluzionari, troppo scomodi per chi ha costruito il proprio impero sulla menzogna e sull'omertà. Intanto la 'ndrangheta aveva viaggiato più veloce di noi ed era già lì, nell'Emilia terra della Resistenza, a conquistarsi sul campo il predominio della criminalità organizzata e pronta a zittire le mie inchieste giornalistiche." (Giovanni Tizian)
"An unrecognizable body abandoned as a dog in the countryside of Locris. The endless, stuffy season of kidnappings. And then, in our flesh, flames devouring the furniture factory of Naguib, the murder of my father. And no culprit. Why go on living in a land that he repaid our unconditional love with such ruthless ferocity? Go away, anywhere, as long as far from Bovalino, outside those boundaries have become so cramped. Joining a friendly city such as Modena, in an attempt to remove, to forget the past, to find a normality. Hiding from everyone, even myself, anger and suffering. And so I did it for so long, until, now 20 years old, I asked my mother to guide me in tears in the painful exercise of memory. I wanted to know everything about that night of October 23, 1989, those shots of my father's sawed-off shotgun fired at the Red Panda. Later, for me it was the beginning of a new life. No more shame, no more feeling on the looks of pity. But remember and tell are acts too revolutionary, too inconvenient for those who built his empire on lies and on the conspiracy of silence. Meanwhile, the ' ndrangheta had traveled faster than us and it was already there, Emilia Earth resistance, to win on the field dominance of organized crime and ready to silence my journalistic investigations. " (John Tizian)