100 anni di storia italiana. Prima guerra mondiale: Antonio Toffanin, una storia minima - 9788889709320

100 anni di storia italiana. Prima guerra mondiale: Antonio Toffanin, una storia minima: «Il libro parla di uno dei tanti, ma diventa l'emblema di una situazione più generale. C'è una famiglia che si trova sbattuta in giro per l'Italia, da Feltre a Modena, ogni volta costretta a reinventarsi e a rimettere in piedi un'economia domestica comunque sempre precaria. C'è un ragazzo proiettato in un'avventura complessa e severa, che lo costringe a diventare adulto prima del tempo, forzando i tempi. C'è una sorella premurosa, pressoché unica fonte di introiti per le casse familiari, che si fa non in quattro ma in otto per il fratello. Il libro offre un prezioso spaccato di micro-storie che consentono di vedere l'altro lato della guerra, quello oscuro: popolato dalla folla anonima che con le armi o nella vita civile deve comunque scendere ogni santo giorno in trincea a combattere la sua durissima e impegnativa battaglia. Ed è anche un modo di dire grazie a chi, cent'anni fa, ha saputo ricordarci che i veri vincitori di ogni guerra non sono quelli che l'hanno fatta scoppiare, ma quelli che hanno saputo attraversarla senza arrendersi, e che dal giorno dopo hanno ricominciato a piantare campi di pace su sentieri di guerra.» (Francesco Jori)
"The book is about one of many, but becomes the emblem of a more general situation. There is a family that is tossed around Italy, from Feltre to Modena, each time forced to reinvent itself and to revive a household always precarious. There's a guy in an adventure complex and severe, that forces him to become adult before time, forcing the times. There is a sister caring, almost sole source of income for family cases, which is not four but in eight for brother. The book provides a valuable insight into micro-stories that allow you to see the other side of the war, that obscure: populated by anonymous crowd than with weapons or in civilian life should still get off every single day in the trenches to fight his hardest and demanding battle. And it's also a way of saying thanks to those who, a hundred years ago, has been able to remind us that the real winners of any war are not the ones who blew up, but those who were able to cross it without giving up, and that by the next day they started to plant fields of peace on paths of war. " Francesco Jori