Silvio Laurenti Rosa. Un regista che si confessa - 9788862523257

Silvio Laurenti Rosa. Un regista che si confessa: La storia del cinema italiano. Ricordi personali di un regista che si confessa: intitola così il dattiloscritto delle sue memorie Laurenti Rosa, autore di alcuni film risorgimentali come Dalle cinque giornate alla breccia di Porta Pia (1923). Garibaldi e i suoi tempi (1926). I martiri d'Italia (1927) e quasi coetaneo del cinematografo di cui talvolta sembra quasi considerarsi, per ragioni anagrafiche, un fratello maggiore. Seguendo il filo dei ricordi, Laurenti Rosa ci conduce davanti e dietro gli schermi frettolosamente montati dai pionieri degli anni '10 di un cinema che sembra mettere in scena, fin dalle origini, essenzialmente la propria crisi. "Io non mi servirò di documentazioni bibliotecarie - dichiara fin da subito -, bensì di ricordi personali". In realtà, tra le sue pagine è bello perdersi non alla ricerca di conferme storiografiche a di riscontri filologici, ma per ricalcare le tracce di un "dispositivo allo stato nascente': dove si incrociano pionieri come Filotea Alberini, industriali d I Nord come il commendator Ernesto Maria Pasquali, belle donne e nobili papalini a caccia di affari come il barone Alberto Fassini, svelti faccendieri che finiranno per prendere in mano l'intero apparato del cinema italiano, come l'avvocato Giuseppe Barattolo. Tra birrerie trasformate in cinematografi, retrotrottega allestiti a studios, ma anche uffici di improvvisati finanzieri, sindacati, e addirittura logge massoniche, fin quando tutto andrà "fascisticarnente" a finire nel Minculpop.
The history of Italian cinema. Personal recollections of a Director who speaks his mind: is it the typescript of his memoirs Laurenti Rosa, author of some movies of the Risorgimento as early as five days to the breach of Porta Pia (1923). Garibaldi and his times (1926). Martyrs of Italy (1927) and almost the same age of cinema that sometimes seems almost to be regarded, for reasons of age, an older brother. Following the thread of memories, Laurenti Rosa leads us in front and behind the screens hastily assembled by the pioneers of the ' 10 of a cinema that seems to stage, from the beginning, essentially its own crisis. "I don't I'll use library documentation-declares right away-but to personal memories". In fact, in its pages is nice to Miss not looking for historical receipts to philological evidence, but to follow in the tracks of a nascent State device "': where pioneers like the posts, industrial North as Philothea d Commander Ernesto Maria Pakpahan, beautiful women and papal nobles to hunt for bargains as Baron Alberto Fassini quick fixers which will eventually take over the entire apparatus of Italian cinema, as the lawyer Giuseppe jar. Among breweries transformed into cinemas, retrotrottega set up at studios, but also improvised offices financiers, unions, and even masonic lodges, as long as everything goes "fascisticarnente" end up in Minculpop.