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L'immagine opaca. Il cinema di Max Ophuls - 9788860744890
di Chiara Tognolotti edito da Morlacchi, 2012
- Prezzo di Copertina: € 17.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: L'immagine opaca. Il cinema di Max Ophuls
- Autore: Chiara Tognolotti
- Editore: Morlacchi
- Data di Pubblicazione: 2012
- Genere: ARTI RICREATIVE. SPETTACOLO. SPORT
- Argomento : Ophuls, Max
- Pagine: 258
- ISBN-10: 886074489X
- ISBN-13: 9788860744890
L'immagine opaca. Il cinema di Max Ophuls: Questo libro rilegge l'opera di Max Ophuls (1902-1957) alla luce della tensione tra attrazione e racconto e, più in generale, dell'idea di stile e di narrazione classica come dinamica tra norma e trasgressione. Da una parte il cinema come attrazione deve cercare di divertire, di affascinare; ma deve anche raccontare storie avvincenti e dipingere mondi diegetici verosimili. Tutto il cinema ophulsiano sta in questa continua ricerca di equilibrio che approda spesso a un eccesso di visione, quando l'attrazione sopravanza sulla storia e in parte la cancella. E proprio perché pone l'accento su di esso l'eccesso finisce per porre il gesto di vedere come problema. I movimenti di macchina sofisticati, le figure dell'enunciazione, le diverse tipologie di attrazione ci portano a riflettere su quello che vediamo e perciò a non darlo più per scontato. Per questo quella ophulsiana è un'immagine opaca: si offre allo sguardo dello spettatore con uno splendore che sfiora l'arroganza ma, mentre ci lascia guardare, smantella la nostra illusione di onnipotenza perché ci mostra anche i propri limiti.
This book reads Max Ophuls (1902-1957) in the light of the tension between attractions & narrative and, more generally, the idea of classical style and narration as dynamic between norm and transgression. On the one hand the film as the attraction must try to amuse, to charm; but he must also tell compelling stories and paint diegetici plausible worlds.
All cinema ophulsiano is in this continuous search for balance that comes often from an excess of vision, when the attraction surpasses the history and partly the clears. And precisely because it focuses on it the excess ends up putting the gesture to see as a problem. The sophisticated camera movements, figures of enunciation, the different types of attraction lead us to reflect on what we see and therefore not to give it more for granted. For this that ophulsiana is an image viewer's gaze ??? offering opaque with a splendor that borders on arrogance but, while leaves us watching, dismantle our illusion of omnipotence because it also shows its limits.
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