Le bambine non fanno pipì in piedi - 9788846744623

Le bambine non fanno pipì in piedi: Romanzo di formazione, denuncia sociale, storia tra le possibili storie della vita, Le bambine non fanno pipì in piedi racchiude i concetti di Amore, Morte, Identità, intesa come percezione di sé e senso di appartenenza ad un mondo che non ha accettato di accoglierti così come sei nato, a cominciare proprio da chi ti ha partorito. "Nella carne e nel sangue di ognuno rugge la madre", scriveva Pavese, e nel suddetto romanzo aleggia perenne l'impronta di una madre che ha appoggiato l'arbitraria scelta medica di risolvere chirurgicamente l'ambiguità genitale del proprio neonato; questa donna non vede, o non vuole vedere, la follia di tale decisione, restando negli anni cieca di fronte all'evidenza dell'errore commesso. Sullo sfondo di un'infanzia negata, la vita del protagonista, oggi raffinato e sensibile traduttore di testi classici messi in scena con la propria compagnia teatrale, scorre sospesa tra il continuo miraggio di una serenità possibile e la potente alienazione che ne permea il quotidiano. Ovunque è Morte, e sibillino il Dubbio serpeggia tra le pagine del racconto: che cosa genera che cosa? Può, un individuo che ha subìto l'abuso del mondo adulto alla nascita, risolversi ad essere a sua volta adulto? Ha forse finito per essere irrimediabilmente scalfito nella propria essenza da un destino di cui non è più l'autore? Possono esistere Amore e Vita quando un vero e proprio atto di morte è stato compiuto, sopprimendo all'origine un'identità a discapito dell'altra?
Bildungsroman, social commentary, history among the possible stories of life, little girls do pee standing embodies the concepts of love, death, Identity, understood as the perception of self and sense of belonging to a world that didn't accept you as you are born, starting from who has given birth. "In the flesh and blood of everyone roaring mother" wrote Bunting, and in this novel perennial hovers the imprint of a mother who has endorsed the arbitrary medical choice to solve your genital ambiguity surgically infant; This woman does not see, or does not want to see the folly of that decision, remaining blind over the years in front of the patency of the mistake. Against the backdrop of a denied childhood, the life of the protagonist, now refined and sensitive translator of classical texts staged with their theater company, runs between the constant mirage of a serenity as possible and the powerful alienation that it permeates the daily. Everywhere is death, and cryptic doubt meanders through the pages of the story: what creates what? Can an individual who has suffered the abuse of the adult world at birth, resolve to be in turn adult? Does he have ended up being irreparably scratched into their essence from a fate that is no longer the author? Love and life can exist when a real act of death was accomplished by removing the origin an identity at the expense of the other?