Lo spettro della fine. Pensare l'Apocalisse tra filosofia e cinema - 9788857534091

Lo spettro della fine. Pensare l'Apocalisse tra filosofia e cinema: Pensare l'Apocalisse significa avvicinarsi, inevitabilmente, alla fine. Fine che implica anche etimologicamente il termine ultimo, il traguardo in cui l'individuo come il mondo (la collettività) trova non sempre il suo compimento, ma la possibilità di riscatto e di ricominciamento. Certamente l'immaginario apocalittico - sia esso mitico che religioso che narrativo che culturale che cinematografico - evoca un momento di crisi e di rottura: insomma una catastrofe che viene rappresentata in varie forme ma che preclude e lascia spazio alla trasformazione. Pensare e ripensare l'Apocalisse attraverso strumenti ermeneutici diversi da quelli canonici è il filrouge che lega l'analisi del libro: una chiave di lettura della fine del mondo attraverso il cinema e la filmografia, ovvero attraverso quelle immagini che si trasformano in pensiero, in concetti. Premessa di Claudio Bonvecchio.
Think the Apocalypse means approaching, inevitably, eventually. That also means etymologically the deadline, the finish line where the individual as the world (the community) is not always fulfilled, but the possibility of redemption and ricominciamento. Certainly the apocalyptic imagination ??? be it mythical religious film-cultural narrative that evokes a time of crisis and breaking: in short, a disaster that is represented in various forms but that precludes and leaves room for processing. Think and rethink the Apocalypse hermeneutical tools other than those through the canons is the filrouge between the analysis of the book: an interpretation of the end of the world through movies and filmography, or through those images that turn into thinking in concepts. Premise of Claudio Ballantyne.