Cortile nostalgia - 9788817103558

Cortile nostalgia: A Palermo c'è una piazzetta abitata dalla magia, dove ogni notte sette fate, una chiù bedda di n'autra, rapiscono i passanti per condurli verso luoghi lontani e poi riportarli a casa, storditi dalla meraviglia, alle prime luci dell'alba. E in questo cortile che vive Mario Mancuso, nel cuore dell'Albergheria, tra le abbanniate dei mercanti di Ballarò e i rintocchi del campanile di Santa Chiara. Orfano, ha conosciuto solo l'affetto di zia Ninetta, che però lo abbandona al primo giro di vento, inseguendo i propri sogni. L'incontro con Melina è la sua occasione per ritrovare in una nuova famiglia il calore che il destino gli ha negato. Per lei, bella e infelice, quel ragazzo rappresenta la libertà da due genitori che l'hanno educata più alle privazioni che all'amore. Lo sposo però deve partire per Roma, dov'è stato assegnato come carabiniere semplice, così le nozze sono celebrate in fretta e furia, e con la stessa voracità vengono consumate. Forse soltanto un figlio può colmare la distanza tra marito e moglie, sempre in bilico tra tenerezza e passione; ed è così che nasce Maruzza. A legarli sarà una sottile nostalgia, la stessa che gli abitanti della piazzetta, di Paesi e colori diversi, curano ogni sera con i piatti cucinati dalla donna che tutti chiamano Mamma Africa e che sembra avere lo stesso dono delle sette fate. Con un romanzo corale e pieno di vita, Giuseppina Torregrossa racconta la necessità innata di essere accolti in un abbraccio: quello di una madre, un marito, un amico, o una città che sappia tenere aperte le porte anche nella notte.
In Palermo there is a small square inhabited by magic, where every night seven fairies, a bedda of n'autra, kidnap passers-by to lead them to distant places and then bring them home, stunned by wonder, at the first light of dawn. And in this courtyard that lives Mario Mancuso, in the heart of the Albergheria, between the embraces of the merchants of Dancing and the chimes of the bell tower of St. Clare. Orphaned, he knew only the affection of Aunt Ninetta, but he abandoned him at the first turn of the wind, chasing his dreams. The meeting with Melina is his chance to rediscover in a new family the warmth that fate has denied him. For her, beautiful and unhappy, that boy represents freedom from two parents who educated her more to deprivation than to love. The groom, however, must leave for Rome, where he was assigned as a simple carabiniere, so the wedding is celebrated in haste and fury, and with the same voracity are consumed. Perhaps only a child can bridge the gap between husband and wife, always hovering between tenderness and passion; and that's how Maruzza was born. To tie them will be a subtle nostalgia, the same that the inhabitants of the square, of different countries and colors, curate every evening with the dishes cooked by the woman that everyone calls Mamma Africa and that seems to have the same gift as the seven fairies. With a choral novel full of life, Josephine Torregrossa recounts the innate need to be welcomed in a hug: that of a mother, husband, friend, or a city that knows how to keep the doors open even in the night.