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Piccoli ospiti e parenti del cuore. Non chiamiamoli i bambini di Chernobyl - 9788893470056
di Giuseppina Torricelli Carla Baroncelli edito da Edizioni del Loggione, 2016
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Piccoli ospiti e parenti del cuore. Non chiamiamoli i bambini di Chernobyl
- Autori : Giuseppina Torricelli Carla Baroncelli
- Editore: Edizioni del Loggione
- Data di Pubblicazione: 2016
- Genere: PROBLEMI E SERVIZI SOCIALI
- Argomenti : Infanzia Cernobyl'
- Pagine: 224
- ISBN-10: 8893470055
- ISBN-13: 9788893470056
Piccoli ospiti e parenti del cuore. Non chiamiamoli i bambini di Chernobyl: Accogliere un bambino bielorusso orfano o orfano sociale è sempre un incontro tra diversi punti di vista e un viaggio: nel tempo, nello spazio e dentro di noi alla ricerca di risorse sopite che possono trasformare il dolore e l'abbandono e risanare l'anima. È un'esperienza che trasforma e costringe ad un percorso di elaborazione che è insieme consapevolezza dei cambiamenti; consegna reciproca di memoria storica, e di identità individuale, culturale, sociale; costruzione di dinamiche e reti complesse di sostegno alla persona che diventano vere e proprie "parentele sociali". Questa "diplomazia dell'amore" richiede empatia, fiducia, coraggio, speranza e, forse, anche una buona dose di incoscienza. E mi chiedo: in questa relazione di aiuto diversa dall'affido e dall'adozione e che risponde a tre bisogni inalienabili dell'essere umano: diritto ad una famiglia, diritto ad un'infanzia felice, diritto alla salute, chi dà e chi riceve di più? Chi salva e chi è salvato? E soprattutto: se non ci fossimo mai incontrati, quello che oggi è sarebbe comunque stato?
Accommodate Byelorussian orphan or a child social orphan is always an encounter between different points of view and a journey through time, space and dormant inside us looking for resources that can transform pain and abandonment and heal the soul. And an experience that transforms and forces to a processing path which is both awareness of the changes;
mutual delivery of historical memory, and individual identity, cultural, social; construction of dynamic and complex networks of support to the person who become real "social relationship". This "diplomacy of love" requires empathy, trust, courage, hope and perhaps even a good dose of unconsciousness. And I wonder: in this helping relationship other than foster care and adoption and that answers three inalienable needs of human beings: the right to a family, the right to a happy childhood, right to health, those who give and those who receive more? Who is saving and who is saved? And above all: If we'd never met, what is today would have been?
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