Lo scrittore è un ladro - 9788832922752

Lo scrittore è un ladro: Ruba, lo scrittore ruba, un suono, un gesto, una parola, un'emozione, un profumo quanto un odore, un rumore. E immagina, diventa amico oppure si mette nei panni di chi gli ha permesso di rubare. Qualcuno si chiede leggendo un libro quanto c'è di autobiografico, forse sarebbe più corretto dire di rubato perché lo scrittore - che lo sia di professione o per passione - osserva, annusa, annota, trascrive, rielabora e solo allora immagina. In questa silloge di racconti, Carmina Trillino, ha attinto a piene mani appropriandosi, con garbo e stile elegante e raffinato, delle suggestioni che l'occasione esterna di contatto con il mondo le ha offerto in momenti diversi. "Acquamarina", il primo racconto, ad esempio nasce dall'osservare per anni una donna che passeggia altera e fiera per il corso principale, rispettando la sua follia. E ancora, in treno si accorge che una signora al cellullare piange cercando di nascondere le lacrime, le ruba così il suo desiderio di affetti e famiglia mai avuta, e ne scaturisce "La linea vita". Sul traghetto di ritorno da Stromboli, mare rubato al cielo e due uomini che si abbracciano fino all'ultimo istante disponibile: uno sale, l'altro si getta e nuota in mare, è lo spunto per "Ottavio e Infinito vivere". La bicicletta, insieme allo zaino sono oggetti dotati di anima e volontà propria: a loro la scrittrice deve la sua voglia di movimento e libertà, ed ecco "Si va". Infine "Sono io che vi guardo" nasce da una prova sul campo durante un corso in Rai di scrittura creativa. Le parole sono mobili, come l'infinito. Sono restituzione, per tutto il bello e
Steal, the writer steals, a sound, a gesture, a word, an emotion, a scent as much as a smell, a noise. And imagine, become friends or put himself in the shoes of those who allowed him to steal. Some wonder when reading a book about autobiographical, perhaps it would be more correct to say stolen because the writer - whether by profession or out of passion - observes, smells, annotases, transcribes, reworks and only then imagines. In this silloge of stories, Carmina Trillino, has drawn with full hands, appropriating, with grace and elegant and refined style, the suggestions that the external occasion of contact with the world offered her at different times. "Aquamarine", the first story, for example, comes from observing for years a woman who walks alters and fair for the main course, respecting her madness. And again, on the train she realizes that a lady at the cell izing trying to hide the tears, thus steals her desire for affection and family never had, and springs "The Lifeline". On the ferry back from Stromboli, sea stolen from the sky and two men hugging each other until the last moment available: one rises, the other throws himself and swims in the sea, is the cue for "Ottavio and Infinite live". The bicycle, along with the backpack are objects equipped with soul and own will: the writer owes to them her desire for movement and freedom, and here is "You go". Finally" "I look at you" comes from a field test during a course in Rai of creative writing. Words are mobile, like infinity. I'm returning, for all the good and