Lo scienziato e l'infinito. Numeri, uomini e universi - 9788822002624

Lo scienziato e l'infinito. Numeri, uomini e universi: L'infinito ci accompagna sin dall'antichità. Imparando a contare, l'uomo si rende conto che è possibile sommare numeri sempre più grandi, e l'operazione può essere ripetuta. È l'inizio di un viaggio affascinante i cui protagonisti sono scienziati, artisti e filosofi. Non mancano episodi drammatici: nel 1600 Giordano Bruno muore sul rogo come eretico per aver sostenuto che l'Universo è infinito; agli inizi del Novecento il matematico Georg Cantor, dopo aver rivelato la ricchezza e la bellezza dell'infinito matematico, paga il suo successo con la depressione e la follia. Trinh Xuan Thuan ripercorre le tappe della relazione multiforme tra l'uomo e l'infinito, seguendo il filo conduttore che lega i motivi geometrici dell'Alhambra di Granada, le simmetrie di Escher, i racconti fantastici di Borges e le geometrie non euclidee. Ed è proprio con gli sviluppi della geometria di fine Ottocento che l'attenzione si concentra sul luogo che più di ogni altro potrebbe rappresentare la manifestazione per eccellenza dell'infinito: l'Universo. Le scoperte degli ultimi decenni hanno portato gli scienziati a ipotizzare l'esistenza di universi "paralleli", dando al termine "infinito" un senso nuovo.
Infinity has accompanied us since ancient times. Learning to count, the man realizes that you can add numbers getting larger, and the operation can be repeated. And the beginning of a fascinating journey whose protagonists are scientists, artists and philosophers. No shortage of dramatic episodes: in 1600 Giordano Bruno dies at the stake as a heretic for arguing that the universe is infinite; in the early 20th century the mathematician Georg Cantor, after revealing the richness and beauty of mathematical infinity, pays his success with depression and madness. Trinh Xuan Thuan retraces the stages of multifaceted relationship between man and infinity, following the common thread that binds the geometric patterns of the Alhambra in Granada, the Symmetries of Escher, Borges's fantastic tales and non-Euclidean geometry. And it is precisely with the developments of late nineteenth century geometry that the focus is on more than any other place could represent the quintessential manifestation of the infinite: the universe. The discoveries of the last decades have led scientists to suggest the existence of "parallel" universes, giving new meaning to the word "infinite".