Il cinema degli architetti - 9788860101204

Il cinema degli architetti: Questa è una storia di dialoghi mancati, di approdi differiti. Un'avventurosa vicenda, che non era ancora mai stata ricostruita nella sua ricchezza. Ne sono protagonisti, tra gli altri, Le Corbusier e Walter Cropius, Charles e Ray Eames e Yona Friedman, Bruno Munari e Frank Lloyd Wright, Giancarlo De Carlo e Ludovico Quaroni, Emilio Ambasz ed Ettore Sottsass, Gaetano Pesce e Mario Bellini, Michele De Lucchi e Aldo Rossi, Superstudio e Andrea Branzi. Pur diverse, le loro esperienze sono accomunate da una profonda fascinazione per il cinema, medium moderno per eccellenza, straordinaria "arte di vedere lo spazio", strumento per aderire alle architetture e per descriverne dall'interno la sintassi e i vuoti, dispositivo per visualizzare la metropoli contemporanea. Poco disposti a misurarsi con le regole dell'industria cinematografica e a cogliere la specificità del linguaggio filmico, gli architetti-registi concepiscono la settima arte come territorio della libertà, geografia in cui muoversi senza rispettare consuetudini e rituali, luogo delle più sfrenate sperimentazioni. In questo originale volume, curato da Vincenzo Trione, incontreremo tanti architetti per i quali il cinema, per riprendere le parole di Giulio Carlo Argan, non è "puro e semplice sistema di conoscenza", ma "sistema significativo di nuova istituzione": tra le tecniche artistiche, "la più strutturante".
This is a story of dialogues, of landfalls deferred. An adventurous story, which was not yet ever been rebuilt in her wealth. I'm starring, among others, Le Corbusier and Walter Cropius, Charles and Ray Eames and Yona Friedman, Bruno Munari and Frank Lloyd Wright, Giancarlo De Carlo and Ludovico Quaroni, Emilio Ambasz and Gaetano Pesce and Ettore Sottsass, Mario Bellini, Michele De Lucchi and Aldo Rossi, Superstudio and Andrea Branzi. While different, their experiences are United by a deep fascination for cinema, modern medium par excellence, extraordinary "art of seeing the space", an instrument to adhere to architecture and to describe from within the syntax and voids, device to view the contemporary metropolis. Unwilling to grapple with the rules of the film industry and to grasp the specificity of film language, the architects-filmmakers conceive the seventh art as a territory of freedom, geography in which move without respecting customs and rituals, site of the wildest experiments. In this original volume, edited by Vincenzo Trione, meet so many architects for whom cinema, in the words of Giulio Carlo Argan, is not "plain and simple system of knowledge", but "significant new institution system": among the artistic techniques, "structuring".