Dopo la fuga - 9788859246718

Dopo la fuga: "Esiste una vita dopo la fuga. Ma la fuga continua a incidere, per tutta la vita." Quando era ancora un bambino, Ilija Trojanow è fuggito, insieme alla sua famiglia, dalla Bulgaria sovietica, esperienza che lo ha segnato nel più profondo dell'animo. In "Dopo la fuga", attraverso una riflessione sul proprio vissuto condotta con spirito poetico e lieve, talvolta drammatico ma in nessun caso pesante, Trojanow racconta la condizione di "profugo a vita" che da quel preciso momento si trova a vivere suo malgrado. La solitudine, l'estraniamento, il desiderio inappagabile di normalità, il rapporto difficile con le proprie radici, l'estenuante permanenza in una terra di nessuno psicologica prima che burocratica: il profugo si è lasciato alle spalle una patria, una lingua, un intero sistema di punti di riferimento e di famigliarità, ma sembra non poterne acquisire uno nuovo. Quelli che racconta sono i tormenti, le speranze, gli autoinganni, i sogni di chi ha fatto la scelta di voltare una pagina della propria vita, e si trova per questo suo gesto di libertà e di autoaffermazione improvvisamente sottoposto alla volontà, se non all'arbitrio, dei suoi simili. Trojanow attinge alla propria personale esperienza per raccontare un intero mondo di emozioni e pensieri come solo uno scrittore saprebbe fare, ma la sua è una storia che rimanda a milioni di altri destini senza parola. Completa il volume una selezione di quadri tratta da "The migration series", l'opera in 60 pannelli dipinta nel 1940-41 dall'artista americano Jacob Lawrence (1917-2000), a cui Trojanow si è ispirato per la scrittur
"There is a life after escaping. But the escape continues to affect, for life. " While still a child, Ilija Trojanow has fled, together with his family, from Soviet Bulgaria, experience that marked him in the depths of the soul. In "after the escape," through a reflection on his own experience conducted with the poetic spirit and light, sometimes dramatic but never heavy, Trojanow tells the status of refugee "for life" that from that moment happens to live in spite of himself. Loneliness, alienation, the unquenchable desire for normality, the difficult relationship with their roots, the exhausting stay in a no-man's land before bureaucratic: the refugee has psychological left behind a nation, a language, a whole system of benchmarks and familiarity, but it seems not to be able to acquire a new one. Those recounts are the torments, the hopes, the sarcasm, the dreams of those who have made the choice to turn a page in their lives, and it is for this gesture of freedom and empowerment suddenly subjected to the will, if not the will, of his fellow men. Trojanow draws on his personal experience to tell an entire world of emotions and thoughts as just a writer would do, but his is a story pointing to millions of other destinies without Word. Complete the volume a selection of pictures taken from "The migration series", the work in 60 panels painted in 1940-41 by the American artist Jacob Lawrence (1917-2000), to which Trojanow drew inspiration for writing