Il brivido della sicurezza. Psicopolitica del terrorismo e dello squilibrio ambientale e nucleare - 9788846485700

Il brivido della sicurezza. Psicopolitica del terrorismo e dello squilibrio ambientale e nucleare: Il carteggio fra Einstein e Freud su guerra, sicurezza e diritto internazionale è di sorprendente attualità. Partendo dalle loro osservazioni l'autore collega il terrorismo al suo significato originario, vale a dire all'evocazione del terrore, ed esplora l'intreccio della violenza con le istituzioni, con la minaccia nucleare e la crisi ambientale. La sicurezza, secondo le stesse Nato e Unione Europea, va presa in considerazione in maniera multidimensionale. Ma le scelte concrete e gli investimenti rimangono ancorati a concezioni tradizionali ed inadeguate, rivolte alla difesa da un nemico "altro da sé", mentre si tende a glissare sul delicato problema della vulnerabilità del sistema, sui rischi della fragilità ecologica e sui conseguenti rischi del collasso socio-economico. Il filo conduttore del lavoro è in una continua cucitura fra aspetti psicologici, politici ed economici. Viene discusso il nesso fra sicurezza umana ed economica ed evidenziati alcuni tratti di personalità dei terroristi suicidi, di coloro che li approvano e delle masse occidentali benestanti. Sull'esempio dell'ex Jugoslavia, l'autore esplora il nesso fra vertice e massa nelle situazioni di polarizzazione bellica, e la relazione fra crisi politico-economica, crisi psichica ed attivazione distruttiva quando gli impulsi collettivi e la mente "viscerale" prevalgono su quella razionale.
The correspondence between Einstein and Freud about war, security and international law is surprising news. Starting with their comments the author links the terrorism to its original meaning, namely the evocation of terror, and explores the interplay of violence with the institutions, with the nuclear threat and the environmental crisis. Security, in accordance with the Nato and the European Union, should be considered in a multidimensional. But the concrete choices and investments remain attached to traditional beliefs and inadequate, aimed to defend against an enemy "other self", while we tend to ignore the delicate problem of system vulnerabilities, risks of ecological fragility and the consequent risks of socio-economic collapse. The underlying theme of the work is in a continuous seam between psychological, political and economic aspects. Discusses the link between human and economic security and highlighted some personality traits of the suicide bombers, those who approve and Western affluent masses. Following the example of the former Yugoslavia, the author explores the link between Summit and mass polarization war situations, and the relationship between political and economic crisis, mental crisis and destructive activation when collective impulses and mind "visceral" prevail over the rational.