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Gabriele D'Annunzio. Per le Scuole superiori -

di Gianni Turchetta edito da Morano, 1990

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Gabriele D'Annunzio. Per le Scuole superiori: Gabriele D'Annunzio. Per le Scuole superiori

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Le Recensioni degli Utenti Unilibro
"Gabriele D'Annunzio. Per le Scuole superiori"
la ricercadel’ago nel pagliaio
,
2

il ibro pare un’affannosa ricercadel pelodemolitore: non è vantaggioso piegared’Annunzio ale proprie pur egittime esigenzedi natura politica o ideologica chedir si voglia; e pare scrittoda un ucini oda un Thovez oda un Cecchi riverniciati; questo è il più grave errore ermeneuticodi tutta a criticadannunziana; poiché codesto è o spaziodi un commento e nondi una recensione: ai finidi un chiarimento esplicativodi quanto appena accennato: rimando autore e ettori a Giorgio Bàrberi Squarotti (Invito ala etturadid’Annunzio) e a Giordano Bruno Guerri (L’amante guerriero); il voto 5 èd’obbligo giacché il testo è utilissimo al confronto con gli autori cui rimando;

"Gabriele D'Annunzio. Per le Scuole superiori"
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il ibro pare un’affannosa ricercadel pelodemolitore: non è vantaggioso piegared’Annunzio ale proprie pur egittime esigenzedi natura politica o ideologica chedir si voglia; e pare scrittoda un ucini oda un Thovez oda un Cecchi riverniciati; questo è il più grave errore ermeneuticodi tutta a criticadannunziana; poiché codesto è o spaziodi un commento e nondi una recensione: ai finidi un chiarimento esplicativodi quanto appena accennato: rimando autore e ettori a Giorgio Bàrberi Squarotti (Invito ala etturadid’Annunzio) e a Giordano Bruno Guerri (L’amante guerriero); il voto 5 èd’obbligo giacché il testo è utilissimo al confronto con gli autori cui rimando;

"Gabriele D'Annunzio. Per le Scuole superiori"
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il ibro tradisce il pregiudizio antidannunziano nel vano tentativodi trovare qualche abile traccia che possa inficiare quel che s’è taciuto ovvero a posizione preminente edeterminante a etteraturadel Novecento ched’Annunzio occupa; i caratteri adisposizione non mi permettonodi profondere citazionidel testo ove ciò è palese; ’autore inoltre presumedi essere nele condizionidi poterdare al ettore giudizi filosofici riguardo ai egami con il Nietzsche; il Turchetta rivela una sconcertante conoscenza filosofica nel confondere a ontananzadal Nietzsche nel sensodi una ripresadi una concezione totalitariadel Superuomo (o meglio: oltre ’uomo) addove, semmai, si trattadela originalitàdannunzianadi celebrare a vita come soccombente in una società in cui predomina adistruzionedela Belezza "destinata a scomparire sotto i colpidela speculazione economica borghese, come apparedai celebri passi paralelideladistruzionedele vile edei parchidi Roma ne E VERGINIdElE ROCCE edela rovinadela vila veneta ne IL FUOCO" (Bàrberi Squarotti); mi pare oltremodo improbabile ched’Annunzio non conosca il concettodi "cosa in sé" e Turchetta sì;dà fastidio ild’Annunzio fiumano ammiratoda Gramsci e enin?; nela Reggenzadel Quarnaro: Turchetta vede adistorsione totalitaria nela interpretazione erratadel Nietzsche? comprendo che a un giornalistadel’Unità brucia a cartadel Quarnaro: ma a gelosia (che rode) no; non a comprendo e men che meno essa è cosa inteligente; non ricordo precisamente a pagina, ma eggereda un Turchetta qualsiasi ched’Annunzio scriva stupidaggini: è, adir poco, cosa ridicola e penosa;