Turismo & territorialità. Modelli di analisi, strategie comunicative, politiche pubbliche - 9788840015538

Turismo & territorialità. Modelli di analisi, strategie comunicative, politiche pubbliche: Sì, sono un turista. Le cose che si raccontano su di me le conosco (quasi) tutte. La più curiosa dice che sarei l'altra faccia del viaggiatore, quella poco presentabile. Il fatto è che abito il mondo da tempo immemorabile, portando in giro l'idea che si possa coltivare un sogno di libertà da una vita obbligante e condividere il piacere generato dalla mutua comprensione tra gli uomini. Vado dappertutto e sono al centro di tutto, in un vortice di capitali, impieghi, tecnologie, organizzazione, creatività. Mi muovo tra potenti dispositivi di produzione e di comunicazione. Sono investito da politiche pubbliche fatte spesso più di esortazioni che di azioni. Nel corso della mia traiettoria storica, sono diventato un personaggio paradossale. Esprimo bisogni e mi nutro di immaginario. Emergo nella coscienza sociale per fuggire dalle costrizioni, e vengo stretto nella morsa di quanti pretendono di farmi capire quando e come e perché devo fare qualcosa o andare da qualche parte. Eppure, scopro che mi fanno colpa di distruggere la territorialità che amo, cancellando i luoghi, sfigurando i paesaggi, distruggendo l'ambiente. Un gioco delle parti è sempre un gioco degli equivoci. Basta saperlo.
Yes, I am a tourist. The things that are told about me I know them (almost) all. The most curious says it would be the other side of the traveler, that little presentable. The thing is I live in the world since time immemorial, carrying around the idea that we can cultivate a dream of freedom by obligating life and share the pleasure generated by mutual understanding between people. I go everywhere and are at the center of it all, in a vortex of capital, employment, technology, organization and creativity. I move between powerful production and communication devices. Are invested by public policies often made more than exhortations that shares. Over the course of my historical trajectory, I became a paradoxical character. I express my needs and I thrive on imagery. I emerge in social consciousness in order to escape from the constraints, and I am in the grip of those who claim to make myself understood when and how and why should I do something or go somewhere. Still, I find out that make me guilty of destroying the territoriality that I love obliterating points, disfiguring the landscape, destroying the environment. A party game is always a game of errors. Just know.