Confessioni di un serial climber. Nuova ediz. - 9788885475755

Confessioni di un serial climber. Nuova ediz.: Profondamente introspettivo, ma anche arrogante, grandioso, estremista, questo libro ha diviso la letteratura di montagna americana, dissacrando convenzioni, racconti e situazioni. Vincitore al Mountain Book Festival di Banff nel 2001 e segnalato dalla giuria al Premio ITAS 2005, ha aperto lo sguardo su una concezione dell'alpinismo e della vita che nessuno aveva mai osato esprimere. Dal Monte Bianco all'Himalaya, dal Canada al Pamir, l'alpinismo estremo è stata la risposta di Twight alla "stupidità e alla mediocrità" e, nello stesso tempo, perfino un modo per sfuggire al suicidio. Cinismo, ossessioni, corse sono accompagnati dai testi di canzoni punk che Twight ascolta durante le proprie scalate, nelle quali valanghe, morti di amici, soccorsi epici non sono mai ragioni di fuga. Un thriller impenitente che ha scandalizzato e fatto riflettere dentro e fuori le montagne.
Deeply introspective, but also arrogant, grandiose, extremist, this book has divided the American mountain literature, desecrating conventions, stories and situations. Winner at the Banff Mountain Book Festival in 2001 and reported by the jury at the ITAS 2005 Prize, he opened his gaze on a vision of mountaineering and life that no one had ever dared to express. From Mont Blanc to the Himalayas, from Canada to Pamir, extreme mountaineering was Twight's response to "stupidity and mediocrity" and, at the same time, even a way to escape suicide. Cynicism, obsessions, races are accompanied by the lyrics of punk songs that Twight listens to during their climbs, in which avalanches, deaths of friends, and epic relief are never reasons for escape. An unrepentant thriller that scandalized and made reflect in and out of the mountains.