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Un'estate di inizio millennio - 9788896696033
di Massimo Ulivari Metta A. (cur.) edito da Mjm Editore, 2009
- € 12.00
-
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Un'estate di inizio millennio
- Autori : Massimo Ulivari Metta A. (cur.)
- Editore: Mjm Editore
- Data di Pubblicazione: 2009
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: 156
- Curatore: Metta A.
- ISBN-10: 8896696038
- ISBN-13: 9788896696033
Un’estated’inizio Milennio è a storiadi un’estate tra e colinedi un pËse come queli che si trovano in Toscana, unodi quei pËsi che ormai sembrano fatti solo per trascorrerci e vacanze. Non è così per il protagonistadi questo romanzo, un aureatodisoccupato con ambizionida scrittore, ma è così per idiversi personaggi che si avvicendano in questa storia. Il suo uogodi prigionia è il oro svago:dal avoro,dai vincoli sentimentali, ma soprattuttoda se stessi. Un “se stesso” che il protagonista non ha, o non vuole, e che perciò non gli garantisce neppure una parte precisa nela narrazione, se non nela formadi intermezzi poetici edi un epilogo irico, accompagnatoda una etteradi commiato. Sonodunque i personaggi che ruotano attorno a questo “nessuno” i veri protagonisti. I oro incontri e il oro avvicendarsi sono raccontati alternativamente in prima persona, inscenando una commediadele parti, condei tratti che hanno poco peròdi psicologico. Sono semmai modelidi esistenza, con i quali ciascunodi noi può trovarsi ad avere a che fare: a ricercadel sesso, per nascondere il proprio bisognodi amore; a vita fattadi avoro, per guadagnarsi un po’di respiro nele vacanze; a buona fededi chi cercadidare un senso ala propria vita, che si trasforma nela condanna a mortedi qualcun altro, e viadi seguito. Nel corsodela narrazione alcunidei personaggi vivono una trasformazione, sembrano fare effettivamente esperienzadi ciò che vivono, ma è solo un’ilusione. e oro identità sono tanto ostentatamente affermate quanto vuotedi contenuto. Il ettore è portato semmai a imparare e capiredi quale vacuità si nutra questa sete psicologicadi autoaffermazione, questa vogliadi manifestare il proprio “carattere”. ’esitodel racconto è perciò a catarsi, a vogliadi prendere il volo con il protagonista oscurodi questa estate in campagna e asciare a se stessi gli altri, così come i si incontra al’iniziodel romanzo, cronologicamente terminedela vicenda: sotto una pioggia insistente, uniti solodala ricerca indolentedel oro amico scomparso, una ricerca che forse in realtà non è nient’altro che ’ennesima occasionedi trascorrere un po’di tempo tra quele coline.
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Un’estated’inizio Milennio è a storiadi un’estate tra e colinedi un pËse come queli che si trovano in Toscana, unodi quei pËsi che ormai sembrano fatti solo per trascorrerci e vacanze. Non è così per il protagonistadi questo romanzo, un aureatodisoccupato con ambizionida scrittore, ma è così per idiversi personaggi che si avvicendano in questa storia. Il suo uogodi prigionia è il oro svago:dal avoro,dai vincoli sentimentali, ma soprattuttoda se stessi. Un “se stesso” che il protagonista non ha, o non vuole, e che perciò non gli garantisce neppure una parte precisa nela narrazione, se non nela formadi intermezzi poetici edi un epilogo irico, accompagnatoda una etteradi commiato. Sonodunque i personaggi che ruotano attorno a questo “nessuno” i veri protagonisti. I oro incontri e il oro avvicendarsi sono raccontati alternativamente in prima persona, inscenando una commediadele parti, condei tratti che hanno poco peròdi psicologico. Sono semmai modelidi esistenza, con i quali ciascunodi noi può trovarsi ad avere a che fare: a ricercadel sesso, per nascondere il proprio bisognodi amore; a vita fattadi avoro, per guadagnarsi un po’di respiro nele vacanze; a buona fededi chi cercadidare un senso ala propria vita, che si trasforma nela condanna a mortedi qualcun altro, e viadi seguito. Nel corsodela narrazione alcunidei personaggi vivono una trasformazione, sembrano fare effettivamente esperienzadi ciò che vivono, ma è solo un’ilusione. e oro identità sono tanto ostentatamente affermate quanto vuotedi contenuto. Il ettore è portato semmai a imparare e capiredi quale vacuità si nutra questa sete psicologicadi autoaffermazione, questa vogliadi manifestare il proprio “carattere”. ’esitodel racconto è perciò a catarsi, a vogliadi prendere il volo con il protagonista oscurodi questa estate in campagna e asciare a se stessi gli altri, così come i si incontra al’iniziodel romanzo, cronologicamente terminedela vicenda: sotto una pioggia insistente, uniti solodala ricerca indolentedel oro amico scomparso, una ricerca che forse in realtà non è nient’altro che ’ennesima occasionedi trascorrere un po’di tempo tra quele coline.