L'Agonia dell'Europa. Scritti della grande guerra - 9788876982958

L'Agonia dell'Europa. Scritti della grande guerra: Nel settembre 1917, una ristretta delegazione di intellettuali spagnoli veniva invitata ufficialmente a visitare il fronte di guerra italiano. Così, grazie a questa iniziativa propagandistica del nostro governo, Miguel de Unamuno, l'esponente di spicco di quella delegazione, ci ha potuto lasciare pagine sorprendenti e poco note sulla sua particolare esperienza di guerra nelle terre friulane: una sorta di diario in cui si racconta con prospettiva inedita sia il paesaggio umano e geografico della guerra antiaustriaca, sia il clima di esasperazione retorica della propaganda ufficiale. Unamuno stesso si fece evidentemente convincere dal mito della rigenerazione nazionale italiana; i colloqui con generali come Cadorna e Capello, con scrittori come Borgese, Soffici e Ojetti, e in parte i suoi stessi pregiudizi che si era portato dalla Spagna neutrale lo indussero a credere che l'Italia stesse combattendo uno di quegli scontri cruciali per l'autodeterminazione dei popoli; uno di quei conflitti capace di cementare davvero l'unità spirituale di una nazione e, più in generale, dell'Europa stessa. Proprio come è stato raccontato a lungo anche nella vulgata dell'eroismo patriottico. Il reale, però, presenta sempre il suo conto; e così anche Unamuno, fervido sostenitore del conflitto - dell'agonia come momento di comunione tra individuale e collettivo, presto intuisce la brutale diversità di questa guerra.
In September 1917, a small delegation of Spanish intellectuals was officially invited to visit the Italian war front. So, thanks to this initiative of our Government propaganda, Miguel de Unamuno, the leading member of the delegation, could leave us surprising and little-known pages on his particular experience of war in the lands of Friuli: a kind of diary in which is told with perspective both on human and geographical landscape of the war against the Austrians, both the climate of exasperation rhetoric of official propaganda. Unamuno himself did apparently convince by the myth of the Italian national regeneration; the talks with generali as Cadorna and Capello, with writers like Borgese, Ojetti, soft and partly his own prejudices that had moved from neutral Spain led him to believe that Italy was fighting one of those crucial fights for the self-determination of peoples; one of those conflicts that can really cement the spiritual unity of a nation and, more generally, of Europe itself. Just as it has been told for a long time even in the Vulgate of patriotic heroism. The real, however, always has his account; as well as Unamuno, proponent of conflict-agony-like moment of communion between individual and collective, soon understands the diversity of this brutal war.