Stare ai giochi. Olimpiadi tra discriminazioni e inclusioni - 9788896487204

Stare ai giochi. Olimpiadi tra discriminazioni e inclusioni: Ora, donne, neri, disabili, trans e intersessuali, musulmani ci stanno. Ma le Olimpiadi moderne non erano per loro, nonostante la Carta olimpica proclamasse "La pratica dello sport è un diritto dell'uomo. Ogni individuo deve avere la possibilità di praticare lo sport secondo le proprie esigenze", "senza discriminazioni di alcun genere". Yelena Isinbayeva, Usain Bolt, Oscar Pistorius, Caster Semenya, Hassiba Boulmerka non avrebbero potuto gareggiare ad Atene 1896. Tuttavia, il diritto di ogni diversità ha avuto un lento e faticoso riconoscimento e si è imposto progressivamente in un ambiente, quello dei Comitati Olimpici, fin dall'inizio razzista, sessista e intollerante per ogni scostamento dal modello del "maschio, bianco, normodotato, eterosessuale e cristiano" assai caro all'élite occidentale e al mondo militare, veri padrini dell'Olimpismo moderno. In questo libro vengono esaminati cinque tipi di discriminazioni presenti nella storia olimpica: la discriminazione di genere, quella razziale, quella verso le persone con disabilità, quella nei confronti delle persone transessuali e intersessuali e quella religiosa. Inoltre, selezionate biografie permettono di ricostruire una storia parallela dei Giochi, che affianca quella ufficiale, troppo spesso rappresentata in maniera edulcorata e lineare, laddove invece sono molte e fondamentali le discontinuità.
Now, women, blacks, the disabled, transgendered and intersex, Muslims are. But the modern Olympics were not for them, despite the Olympic Charter proclaimed "the practice of sport is a human right. Each individual must have the possibility of practising sport suit "," without discrimination of any kind ". Yelena Isinbayeva, Usain Bolt, Oscar Pistorius, Caster Semenya, Hassiba Boulmerka would not compete in Athens 1896. However, the right of every diversity has had a slow and tiresome recognition and has become progressively in an environment, that of Olympic Committees from the outset racist, sexist and bigoted to any deviation from the model of "male, white, Christian, heterosexual and normal person" very dear to the Western elite and the military, true godfathers of modern Olympism. This book discusses five types of discrimination present in Olympic history: gender discrimination, that racial, that towards people with disabilities, that towards the transsexual and intersex people and religious spheres. In addition, selected biographies allow to reconstruct a parallel history, alongside the official one, too often represented in a sweetened and linear, whereas there are many and fundamental discontinuities.