Povera Calabria - 9788849839814

Povera Calabria: Friedrich Werner van Oestéren visita la Calabria nel maggio del 1908. Per i suoi spostamenti si serve di tutti i mezzi di trasporto disponibili: dal treno alla carrozza, dalla diligenza al mulo e al cavallo. entra in contatto con la gente comune, conversando per quanto glielo consentono le sue conoscenze dell'italiano, ma anche quelle dei suoi interlocutori. L'immagine della Calabria che questo viaggiatore ci lascia è un'immagine composita. Accanto alle sempre presenti suggestioni magno-greche se ne aggiungono altre: la presenza saracena nella tipologia umana, l'accostamento del paesaggio montano della Calabria al paesaggio alpino della Svizzera e dell'Austria, ma anche tratti inediti quale il paesaggio delle baracche che, nate per dare una risposta all'emergenza del terremoto, diventano residenza stabile, quasi uno "stile" abitativo. Le rovine non rimosse, non quelle classiche o quelle medievali, ma quelle prodotte dai terremoti, da ciarpame senza valore diventano cifra della frammentarietà irrelata del moderno. Anche l'"esistenza umbratile" di un povero matto di paese, il matto di Soveria, assurge a simbolo di una condizione umana più generale: la Vienna fin-de-siècle e l'arretrata Calabria per un attimo s'incontrano e si confondono.
Friedrich Werner van Oest??ren visit the Calabria in May 1908. For your journey uses all available transportation: by train to carriage, from Stagecoach to the Mule and the horse. get in touch with ordinary people, talking as I let his knowledge of Italian, but also those of its partners. The image of the Calabria that this traveler leaves us is a composite image. Besides the always present suggestions magno-Greek are joined by others: the human presence in the typology, the combination of the Saracen mountains of Calabria to Switzerland and Austria's Alpine scenery, but also unpublished traits which the landscape of barracks which, born to give a response to the earthquake disaster, become permanent residents, almost a "style". The ruins have not been removed, not the classical or medieval ones, but those produced by earthquakes, from worthless junk become fragmentary figure unconnected to the modern. Even the "shady existence" of a poor fool, the fool of Soveria, becomes the symbol of a more general human condition: fin-de-si??cle Vienna and back Calabria for a moment meet and mingle.