Il Mondo al Contrario - 9798854698795

Il Mondo al Contrario: Il titolo la dice lunga sul tenore e sui contenuti di questo libro. “Il Mondo al contrario” vuole infatti provocatoriamente rappresentare lo stato d’animo di tutti quelli che, come me, percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità. “Cosa c’è di strano? Capita a tutti, e spesso” – direte voi. Ma la circostanza anomala è rappresentata dal fatto che questo sgradevole sentimento di inadeguatezza non si limita al verificarsi di eventi specifici e circoscritti della nostra vita, a fatti risonanti per quanto limitati, ma pervade la nostra esistenza sino a farci sentire fuori posto, fuori luogo ed anche fuori tempo. Alieni che vagheggiano nel presente avendo l’impressione di non poterne modificare la quotidianità e che vivono in un ambiente governato da abitudini, leggi e principi ben diversi da quelli a cui eravamo abituati. Basta aprire quella serratura di sicurezza a cinque mandate che una minoranza di delinquenti ci ha imposto di montare sul nostro portone di casa per inoltrarci in una città in cui un’altra minoranza di maleducati graffitari imbratta muri e monumenti, sperando poi di non incappare in una manifestazione di un’ulteriore minoranza che, per lottare contro una vaticinata apocalisse climatica e contro i provvedimenti già presi e stabiliti dalla maggioranza, blocca il traffico e crea disagio all’intera collettività. I dibattiti non parlano che di diritti, soprattutto delle minoranze: di chi asserisce di non trovare lavoro, e deve essere mantenuto dalla moltitudine che il lavoro si è data da fare per trovarlo; di chi non può biologicamente avere figli, ma li pretende; di chi non ha una casa, e allora la occupa abusivamente; di chi ruba nella metropolitana, ma rivendica il diritto alla privacy.
The title says a lot about the tenor and contents of this book. "The World on the contrary" provocatively wants to represent the mood of all those who, like me, perceive in everyday events a dissonant and annoying general tendency that differs widely from what we perceive as common feeling, as logic and rationality. "What's strange? It happens to everyone, and often" – you will say. But the anomalous circumstance is represented by the fact that this unpleasant feeling of inadequacy is not limited to the occurrence of specific and circumscribed events of our lives, to resonant facts, however limited, but pervades our existence to the point of making us feel out of place, out of place and even out of time. Aliens who wander in the present having the impression of not being able to change everyday life and who live in an environment governed by habits, laws and principles very different from those we were used to. It is enough to open that five-way security lock that a minority of criminals has forced us to mount on our front door to enter a city where another minority of rude graffiti artists smears walls and monuments, hoping then not to run into a demonstration of a further minority that, to fight against a predicted climatic apocalypse and against the measures already taken and established by the majority, It blocks traffic and creates discomfort for the entire community. The debates speak only of rights, especially of minorities: of those who claim not to find work, and must be maintained by the multitude that work has worked hard to find it; of those who cannot biologically have children, but demand them; of those who do not have a home, and then occupy it illegally; of those who steal in the subway, but claim the right to privacy.