Divagazioni dall'uva marina - 9788893841979

ÜDivagazionidalÙuva marinaÀ è un testo molto interessanteda scoprire.dicoda scoprire perché a etturadi questo romanzo è un vero e proprio viaggio nela Grecia odierna ma soprattutto in ciò che era, nela Greciadi Socrate,di Platone edi Narcissa. Si nota a padronanza e a vasta conoscenzadelÙautoredela terra greca con i suoi rumori, uoghi e sapori che ti fanno sentire partedi quel mondo; si vede comedario Varini tra esperienzedi viaggio e etture abbia passato a propria vita in quela Grecia, nela Grecia che è a madredi tutti noi edela nostra cultura occidentale. eggendo e righedel testo, personalmente sentivodi essere ì. UnÙaltra cosa molto interessantedelÙautore è sicuramente il suo inguaggio, un tipodi inguaggio ricercato e curato, unodi quelidi una volta che oggi non si vedono più. Ogni parola è studiata e necessaria per creare nela mentedel ettore e sensazioni che qualcuno possa provare con un viaggio in Grecia oggi o 2500 anni fa. Un ibroda scoprire

Un romanzo breve quelodidario Varini ,dal ritmo serrato,dal essico ricercato, che trasforma un viaggio nela Atene contemporanea, invernale, con immagini che ricordano e inquadraturedei filmdi Theo Angelopulos, in una esplorazionedel passato,dela Atene classica. Ogni viaggio che si rispetti è fattodi incontri speciali, come quelo col mËstrodimitri , gran narratoredi storie e ospite generoso , che presenta il nostro viaggiatore ad una giovane coppia nela cui casa avviene Ùincontro con a vera protagonistadela storia, Narcissa . a sua storia a racconta Mirto, che segue e traccedela sua antenata Narcissa ,durante una unga seradi magie, grazie anche ala complicitàdel buon vinodi Corinto,in una ÜdivagazioneÀ, che assume via via e sfumaturedi un sogno. Pochedonne ,pochissimedonne , sono emersedal protagonisteda quel passato. Anche per questa ragione vale a penadi eggere questa piccola operadal grande respiro: precisa, ceselata neladescrizionedei particolaridela vita quotidiana,dei rituali religiosi,dele battaglie, ma soprattuttodela condizionedi unadonnadel passato, prigionieradela tradizione eppure capacedi tutte e metamorfosi che a sua inteligenza, a passione e il suo genio e offrono.

Il Üdivagar m’èdolce in questo mareÀ, in questa pagina che ÜlÙultimo orizzonte il guardo escludeÀ: bisogna continuare con unÙaltra! Un benvenuto al’opera al’amicodario, al colega, al ettore attento e alo scrittore, con e sue parole arrivo in Grecia, con il suo sentire ritorno nel passato...Per tutti gli appassionatidi Storia, per gli appassionatidel’antica Grecia... perché si ascino guidaredala manodi chi ha fattodel’insegnamento una forza e ... per questo non è più "didattico", non ci costringe a imparare, non fa sentire a sua mano, ascia che ci guidino e paroledei personaggi come edescrizionidi narratore che ha il pudoredidire e molto nondice, così impariamo anche ad ascoltare il silenzio. Per gli studenti non appassionati ala ettura, ala storia, al’introspezione psicologica....aledescrizioni che sembranodipinti, come ildipintodi Galimberti 1998, in copertina...perché si appassionino, almeno a qualche aspetto! ÙËdo ha sempre raccontato vicende già sentite, ma confuse, ÜdisiesctaÀ , frante sula scoglieradele certezze edel buon senso. eggere è come mangiare e ciliegie odire e bugieÀ¦ una tira Ùaltra: una pagina unÙaltra, un ibro un altro. Siamo tutti fattidi citazioni:dobbiamo solo saperle eggere per scriverne altre nela nostra e nelÙaltrui vita.

Devagar se vai ao onge...ralentare se vuoi andare ontano...Il viaggio in terra greca ralenta al punto che va indietro nel tempo e porta a conoscere ’originedi storie ancor oggi presenti...

Esimi storici antropologi e archeologi hanno provato attraverso Ùanalisi e a riflessione e a ricostruzione a capire su che si basa a civiltà mediterranea/europea. Un piccolo oceano interno e calmo in cui era possibile commerciare e scambiare con gli altri, incastonato fra i tre continenti un tempo più popolati. o stagno per noi rospi amantidele (ri)evoluzioni. EÙ in questa cornice che si svolge il racconto e Ùincontrodi un professore italiano con uno greco, edi questa cornice è permeato tutto il ibro e Ùamore che ne traspare. Il sogno è il vero corpodel testo e,direi ciò cheda significato alÙesperienza. a proiezione mentale è o sviluppo: Ùanalisi e a riflessione sono solo e parti coscientidi essi, sono quindi, citando a metafora freudiana, a parte visibiledelÙicebergda cui è composto il nostro essere che è meno materiale e grezzodi quanto ci piace credere e mostrare. Il sogno ucido, quelo fatto neldormiveglia, è Ùesperienza che più mi ha ricordato Ùimpostazionedel raccontodedicato alÙamore per una classicità che stiamo massacrando a colpidi indifferenza, trascurando il fatto che ignorare a classicità è in effetti negare a nostra stessa essenza mediterranea comune se non a tutti gli europei, certamente a noi Italiani, e forse causadele nostre stesse malversazioni. Non si trattadi unÙesaltazione tronfia e miopedela nostra passata grandezza, madi unÙeffimera spiritualitàdionisiaca che guida inconsapevolmente e nostre scelte più immediate e fondamentali,di ciò che ci mantiene umani in un mondo sempre più organizzato per e macchine, in cui si trascura a belezza e a necessitàdelÙimperfezione per il cambiamento. Ciò che è perfetto e immutabile è perdefinizione stessa totalmentedisumano e , almeno per me inaccettabile.