Gli aforismi di Siva - 9788845927683

Gli aforismi di Siva: Composti nel IX secolo, "Gli aforismi di Siva" (Sivasutra) sono una delle opere basilari del cosiddetto Sivaismo del Kashmir, o Trika, "Triade". Riscoperti solo nel Novecento, gli insegnamenti delle scuole Trika - che rientrano nell'ambito più vasto del Tantrismo e sono improntati a un non-dualismo radicale (paramàdvaita, "supremo non-dualismo") - si sono andati rivelando i più alti raggiungimenti della speculazione e della spiritualità indiana di ogni tempo, e hanno attratto un numero crescente di studiosi e di ricercatori, dall'India all'Europa agli Stati Uniti. Secondo l'insegnamento essenziale del Tantrismo, il progresso spirituale deve essere visto non già come un cammino di negazione e di rinuncia, ma come una coltivazione e intensificazione di tutte le linee di energia che animano l'esistenza ordinaria e, in primo luogo, l'individuo nella sua fisicità e nelle sue pulsioni, compresa quella sessuale. Il mondo non appare quale un fosco e incerto sogno da cui risvegliarsi al più presto, ma come la spontanea espressione del divino, che per suo tramite si manifesta liberamente. In miracoloso equilibrio, il Tantrismo kashmiro si muove tra spiritualità, epistemologia e una avanzatissima speculazione che apre l'esperienza religiosa e filosofica alla contemplazione estetica - ed è proprio negli ambienti tantrici sivaiti che il pensiero estetico si definisce nella sua forma più compiuta, elegante ed estrema.
Composed in the 9th century, "aphorisms of Siva" (Sivasutra) are one of the basic works of the so-called Sivaismo of Kashmir, Trika, "or" Triad. Rediscovered only in the twentieth century, the teachings of Trika schools-falling within the broader of Tantrism and are based on a non-radical dualism (param??dvaita, "Supreme non-dualism")-have been revealing the highest achievements of Indian spirituality and speculation of all time, and have attracted a growing number of scholars and researchers, from India to Europe to the United States. According to the essential teaching of Tantrism, spiritual progress should be seen not as a process of denial and renunciation, but as a cultivation and intensification of all power lines that animate the ordinary existence and, first, the individual in its physicality and its instincts, including sexual. The world does not appear as a bleak and uncertain from which dream awaken soon, but as the spontaneous expression of the divine, which is manifested through freely. In equilibrium, the miraculous Tantrism Shaivism moves between spirituality, epistemology and an ultimate speculation that opens the religious and philosophical experience the aesthetic contemplation-and it is Tantric sivaiti environments that aesthetic defines thinking at its most accomplished, elegant and extreme.