Il padrone dell'agricola - 9788867089260

Il padrone dell'agricola: Dirigere un'azienda non è un'impresa da poco, tanto più se si tratta di un'azienda agricola e di agricoltura non si sa nulla, e a maggior ragione se questo accade negli anni in cui le campagne si spopolano inesorabilmente. Ma proprio questa sfida tocca a Marcello Venturi dopo il matrimonio con Camilla Salvago Raggi, quando prende le redini della tenuta della moglie. Uomo di impegno politico e cultura, giornalista e scrittore, noto soprattutto per gli scritti sulla Resistenza e la guerra, il suo orizzonte deve ora aprirsi ai vasti spazi e alla storia secolare di una grande proprietà, a riti e usi di una comunità di mezzadri (i manenti) che se li sono tramandati da una generazione all'altra e che perdono terreno di fronte al dilagare dell'industria e della meccanizzazione. All'inizio, dopo i molti anni trascorsi nel centro di Milano, lo infastidiscono persino il silenzio e la luce della campagna monferrina. Poi, però, spirito di osservazione, umanità e una salutare provvista di sense of humour offrono una via di uscita, sia pure provvisoria, e nutrono queste pagine, che diventano un acuto, divertito e a tratti malinconico referto di un mondo che rapidamente scompare.
Running a business is not a small task, especially if it is a farm and agriculture do not know anything, and even more so if this happens during the years when the countryside is depopulated inexorably. But precisely this challenge touches to Marcello Venturi after marrying Camilla Salvago Rays when he takes the reins of his wife's estate. Man of political commitment and culture, journalist and writer, best known for his writings on the resistance and the war, his horizon should now be open to vast spaces and centuries-old history of a large estate, rites and customs of a community of sharecroppers (Maama) If they are handed down from one generation to another and they are losing ground in front of the burgeoning industry and mechanization. At the beginning, after many years spent in the Centre of Milan, annoy even the silence and the light of the Monferrato countryside. Then, however, powers of observation, humanity and a healthy supply of sense of humour offer a way out, albeit temporary, and feed on these pages, which become a shrill, amused and sometimes melancholy outcome of a world that quickly disappears.