Contro l'ovvietà. Polemiche di pensiero & di arte - 9788881556779

Contro l'ovvietà. Polemiche di pensiero & di arte: Un libro disorientante e, per certi versi, inquietante. La politica degli imperi, la logica del pensiero, cose di musica e arte sono indagati secondo un metodo che vuol essere privo dei pregiudizi che spesso, anche senza saperlo, ciascuno si porta con sé. L'origine sacra e biblica del genocidio, la radice meramente retorica della "democrazia", la contraddizione come forma essenziale del ragionamento; musica e cosmo, eros e mistica, ipotesi sull'inganno della Nona di Beethoven, horror psicanalisi spettri e rose nei Balletti russi del primo Novecento sono alcuni dei temi affrontati. L'eterogeneità degli argomenti porta il lettore a sentieri deviati e sempre nuovi, guidato da un percorso vicino a quell'"unità delle arti" necessaria per avvicinare i fenomeni complessi che il culto della specializzazione non riesce spesso a rendere compresi. La diversità delle tre parti - Fare, Pensare, Immaginare (I-II) - obbedisce a un principio che tutte le unisce: il cinismo come privilegiata forma di conoscenza e una visione che, come quella qui intentata, vorrebbe scorgere la rete sottilissima, e quasi invisibile, che regge tutte le cose.
A book confusing and, in some ways, disturbing. The politics of Empires, the logic of thought, art and music things are investigated using a method that would be devoid of prejudices that often, even without knowing it, each one brings. The sacred origin and biblical genocide, the root merely rhetoric of "democracy", the contradiction as essential form of reasoning; music and Cosmos, eros and mystical, assumptions about the deception of Beethoven's ninth, horror psychoanalysis Ghouls and rose in early-20th-century Ballets Russes are some of the topics discussed. The heterogeneity of the arguments takes the reader to the trails diverted and always new, driven from a location near the "unity of the arts" needed to bring the complex phenomena that the cult of specialization often fails to make understood. The diversity of the three Parties-Do, think, Imagine (I-II)-obeys a principle that unites all: cynicism as a privileged form of knowledge and a vision that, like the one here brought, would like to see the very thin and nearly invisible network, which governs all things.