Le belle arti e i selvaggi. La scoperta dell'altro, la storia dell'arte e l'invenzione del patrimonio culturale - 9788831727952

Le belle arti e i selvaggi. La scoperta dell'altro, la storia dell'arte e l'invenzione del patrimonio culturale: In Italia, il patrimonio viene per lo più riferito dalla critica alla celebrazione e al culto dell'identità. Le prime misure di protezione, cioè, stimolate dalla ricchezza del passato, scaturirebbero dall'orgoglio civico per le vestigia della tradizione classica. In questo libro l'autore propone una lettura inedita dei documenti e ribalta la tesi. Se fino al XV secolo vennero salvaguardati beni in cui si manifestava il divino, la storia moderna dell'arte e della tutela sarebbero nate dall'incontro con l'altro. Quando Keplero annunciò le sue scoperte sulle rotte del cielo, in effetti, si comparò a Cristoforo Colombo e a Magellano. Francis Bacon, per significare l'ampiezza della sua riforma, fece incidere sul frontespizio dell'Instauratio Magna l'immagine di una caravella in procinto di doppiare le Colonne d'Ercole, rappresentate da due fusti all'antica, estremo saluto all'unitarietà dell'estetica classica. L'apertura su un universo sconosciuto che insidiava i principi di quello noto prese spesso a prestito il viaggio verso le Americhe ma, come ha scritto Jacob Burckhardt, «il vero scopritore non è colui che sbarca per caso su una terra sconosciuta, ma colui che, dopo averla cercata, la trova». Gli esploratori che per primi avvistarono le terre del nuovo continente compirono così una mutazione antropologica in corso da qualche secolo, provocando l'apparizione progressiva delle scienze dell'uomo, la nascita della moderna storia dell'arte e delle prime forme di protezione patrimoniale. Prefazione di Tomaso Montanari e Postfazione di Fabio Dei.
In Italy, the heritage is mostly reported by critics to the celebration and cult of identity. The first measures of protection, that is, stimulated by the richness of the past, would arise from civic pride for the vestiges of the classical tradition. In This book the author proposes a new reading of the documents and flips the thesis. If, until the FIFTEENTH century, goods were safehoused in which the divine was manifested, the modern history of art and protection would be born from the encounter with the other. When Kepler announced his discoveries on the sky routes, in fact, he compared himself to Christopher Columbus and Magellan. Francis Bacon, to signify the breadth of his reformation, had the image of a caravel in the process of doubling the Pillars of Hercules, represented by two old-fashioned drums, engraved on the frontispiece of the Establishment of Magna, the extreme greeting to unitarity of classic Aesthetics. The opening on an unknown universe that undermined the principles of that known often borrowed the journey to the Americas but, as Jacob Burckhardt wrote, "The True discoverer is not the one who lands by chance on an unknown land, but the one who, after having sought, find it. " The explorers who first sighted the lands of the new continent thus made an anthropological mutation going on for a few centuries, causing the progressive appearance of the human sciences, the birth of the modern history of art and the first forms of asset protection. Preface by Tomaso Montanari and Fabio Dei.